Due giornate speciali, a coronamento di una primavera capricciosa e tardiva e capaci di coniugare in modo non banale cultura letteraria, attività sportiva e amore per la natura: questa è l’esperienza che l’I.I.S. Marconi di Tortona ha offerto, grazie al patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, alle classi 1^AR, 2^AR e 3^AR del corso Amministrazione, Finanza e Marketing  il 2 e 3 maggio scorsi.    L’alpe di Brusson, in Val d’Ayas, è stata la cornice di un incontro, assolutamente unico, con lo scrittore Paolo Cognetti, autore di opere di successo e di un libro, “Le otto montagne”, che ha affascinato noi studenti come i lettori di tutto il mondo, l’affresco struggente di luoghi e storie che sono una filosofia di vita; un’opera che, a ragione, è stata definita “un caso editoriale internazionale” e che è valso al suo autore due riconoscimenti prestigiosi: il Premio Strega e il Prix Médicis Étranger.   Cognetti, per sua esplicita volontà, ha voluto darci appuntamento  in un contesto “non istituzionale”, bensì proprio nei luoghi che gli sono cari:  quelle montagne che “vivono” nei suoi romanzi e che lui si sforza di far “rivivere” concretamente attraverso iniziative  di riqualificazione e ripopolazione territoriale come, per esempio, la promozione di start up attive nella valorizzazione, la tutela e lo sfruttamento produttivo sostenibile dei territori alpini.   Le stesse meravigliose cime che incorniciano la struttura-vacanze “La Ciamusira”, dove abbiamo alloggiato insieme ai nostri insegnanti e ai due Referenti C.A.I. che ci accompagnavano, la Sig.ra Patrizia Conforto e la Guida Giulio Salini, esperto scalatore con innumerevoli salite in alta quota all’attivo.

  Il nostro incontro con la montagna era stato in qualche modo già anticipato nel corso dell’anno scolastico dalla presentazione delle attività che la sezione tortonese del C.A.I. aveva fatto in occasione dell’Assemblea d’Istituto di dicembre e della visita che avevamo fatto alla mostra “Di bianco e d’azzurro. Storie di vette, di sfide e di uomini” a Palazzo Guidobono, dove un’altra Guida C.A.I., Ezio Giungato, ci aveva introdotti allo “spirito” della montagna ed alla passione che essa può ispirare.     Trascinati dalla lettura dei romanzi di Cognetti, ci siamo così cimentati nella salita, per noi abbastanza impegnativa, al villaggio abbandonato di Bringuez.  Arrivati alla meta, per quanto stanchi, non abbiamo potuto fare a meno di restare senza fiato di fronte allo spettacolo indescrivibile delle montagne, ancora abbondantemente innevate, e dei boschi sottostanti.   Corroborati da un bel pezzo di crostata e dalla soddisfazione di essere riusciti nell’ “impresa”, abbiamo ascoltato lo scrittore rispondere alle nostre domande   e  parlarci del villaggio, un luogo suggestivo e pervaso di una silenziosa magia: case in pietra secca che da tempi lontani sfidano le intemperie e che sarebbe triste e riduttivo definire “ruderi”, perché sono piuttosto la testimonianza di un modo di vivere, di una saggezza e di un’arte antichi che  Bruno, uno dei protagonisti  de “Le otto montagne”, incarna al meglio: non un “omo sarvadzo”, ma il rappresentante di una civiltà che uomini come Cognetti si sforzano di salvaguardare e trasmettere.


  Nella giornata seguente, invece, è stato Giulio Salini a farci da mentore, spiegandoci la storia del C.A.I., le sue attività e le proposte per noi giovani, le differenze fra alpinismo ed escursionismo, il senso emotivo e fisico del “superare le montagne” ed illustrandoci passo a passo, attraverso il ricco percorso museale del Forte di Bard, tutti gli aspetti etnografici, culturali, sportivi, umani e naturalistici di questo meraviglioso ambiente che è la montagna.

  Ora siamo tornati a scuola con i nostri libri autografati, più tonici, fieri di noi…. Pronti a ripartire!

  Cristian GABINO – 3^AR Redazione Marconews

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