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La Fisiatria è solo un contentino per l’ospedale di Tortona

Direttore, buona giornata.
Tempo di elezioni e tempo di……………….chiacchiere sull’ospedale.   
Personalmente, come abitante di Tortona, sono naturalmente preoccupato  per una situazione che, lungi dall’essere al capolinea, non potra’ che avere conseguenze sempre piu’ negative per la nostra citta’.

Possiamo considerare percorribile la proposta per la fisiatria?  Venti posti letto per una citta’ di 28.000 abitanti circa, senza contare i comuni che su Tortona gravitano, sono congrui?   La risposta e’ tutta nel numero senza contare che e’ palesemente un “contentino” per tutto quello che ormai fa parte dell’ex ospedale .


A mio modesto parere.
Il nostro Sindaco, a mio avviso, avrebbe forse dovuto, proprio per il ruolo istituzionale che occupa, essere presente come cittadino al fianco di coloro che non  contestavano ma chiedevano doverosamente ragioni con domande precise sugli eventi che dal 2010 hanno portato all’oggi. 

Promesse comprese. Ragioni che con una mirata strategia potevano essere portate nel 2013 sui tavoli del Tar.   

Non dimenticherei il fatto che sui numeri si puo’ discutere, giusti o errati che siano, in qualunque sede mentre sulle aspettative di una citta’ e del malumore  dei suoi abitanti, solo in linea teorica e spesso solo per puro spirito di cortesia, non esiste nessuna garanzia di considerazione.  
Tante parole da parte di Chiamparino ma in concreto?

Nessuno si aspettava e si aspetta che gli ospedali, cosi’ come concepiti nei decenni precedenti, possano avere un futuro identico. 

Parole di circostanza quelle del Presidente della Regione  per annacquare il dialogo perche’ la realta’ la conoscono anche i cittadini.

Sappiamo tutti bene che la razionalizzazione era necessaria da decenni, per il bene della sanita’ come sistema, ma siamo certi che Tortona e non Novi Ligure dovesse soccombere? 

Se i numeri del punto nascite e le relazioni in ambito sanita’, ma soprattutto i numeri, fotografavano una realta’ a noi favorevole l’unica sede in cui potevano farci sentire con prove concrete era il Tar nel 2013; nessuna prova di appello ne presso la corte dei conti né altrove.

Va detto pero’ anche che se al Tar non si e’ fatto ricorso  certo non e’ per colpe di Chiamparino; avra’ fatto delle promesse, forse, ma credere alle promesse, soprattutto in politica, e’ una colpa grave e non un merito.   

Gli abbiamo solo agevolato   i compiti con tutte le conseguenze inevitabili.   Chiamparino, e Cota prima di lui, hanno solo fatto molto bene il loro lavoro approfittando anche del fatto che di resistenza a Tortona ne hanno trovata sì ma senza alcuna concretezza effettiva; sarebbe finita forse allo stesso modo ma con la strategia portata avanti dal 2010 in avanti era inevitabile cio’ che e’ successo.
Raccolta firme, viaggi a Torino, tessere strappate ecc?  Possono servire come contorno alle iniziative concrete nelle sedi appropriate.  Nulla piu’ e la realta’ questo ci dice. 

Qualcuno pensera’ che con il senno di poi sia facile, e in effetti lo è,   parlare di strategie ma io serenamente posso dire che in tutti questi anni ho sempre e solo ripetuto cio’ che scrivo oggi.

Non tutto e’ farina del mio sacco naturalmente perche’ le previsioni di colui che nel 2010 prevedeva la fine dell’ospedale di Tortona, oggi purtroppo non piu’ con noi, non erano previsioni di un veggentema quelle di un attento lettore, dalla Sua posizione privilegiata, di cio’ che in politica “veniva avanti”; di cio’ che gli addetti ai lavori potevano chiaramente vedere profilarsi all’orizzonte.

Un aneddoto: nei primi anni 80 noi bancari abbiamo scioperato per un contratto a lungo senza sapere che il contratto era gia’ stato firmato dalle organizzazioni sindacali (la triplice di allora) una settimana prima della fine degli scioperi. 

Non potevo credere a queste parole ma di fronte alla fotocopia dell’ultima pagina dell’accordo mi sono reso conto che quel pacchetto di ore di sciopero in piu’ serviva solo “alla triplice” per affermare la propria autorevolezza; di fatto gia’ in declino.

Questa e’ politica e strategia a scapito di chi lavora, nel caso specifico, o degli utenti si parliamo di un ospedale.  L’attento lettore dei fatti politici anche allora aveva perfettamente inquadrato la situazione.

Cordiali saluti.

Il Tortonese Fedele

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