Non sappiamo se il Comitato dei genitori dell’istituto comprensivo B presente ieri alla sera alla riunione plenaria che si è svolta presso Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona farà un comunicato stampa (che pubblicheremo ben volentieri) ma nel frattempo quello che è successo ve lo raccontiamo noi.
I genitori hanno duramente protestato contro il Comune di Tortona perché a quasi un anno di distanza dal trasferimento delle tre scuole (materna elementare e media) dal plesso di viale Kennedy il Comune, secondo loro ha fatto poco o nulla per far ritornare la scuola nella sue sede originaria.
Una serata che ha visto tanti genitori inviperiti per i disagi che sono costretti a subire e che probabilmente subiranno ancora per molto tempo perché l’inagibilità della scuola è accertata e la spesa per risolvere questa inagibilità, a quanto pare non è poca.
I genitori sembra abbiano volutamente convocato questa riunione in piena campagna elettorale nella speranza di avere risposte concrete o quanto meno promesse che potessero dal loro qualche speranza ma è certo, ormai che anche il prossimo anno scolastico – e chissà fino a quando – le sedi rimarranno quelle attuali.
Questo emerge anche dal pensiero dell’assessore alla pubblica istruzione Marcella Graziano che ancor prima della riunione di ieri sera, ha voluto ribadire il suo pensiero e la sua posizione (che pubblichiamo di seguito a fine articolo, su tutta la vicenda.
Marcella Graziano demanda a chi si insedierà in Municipio dopo le lezioni del 26 maggio la patata bollente della scuola.
Ecco il suo intervento
MARCELLA GRAZIANO
Ho parlato di scuole e ne vorrei parlare anche adesso.
L’argomento riguarda la non agibilità delle scuole Kennedy.
Ne parlo perché è importante.
E’ un argomento che mi sta a cuore, come a molti di voi, che hanno subito disagi. E’ del 29 giugno 2018 la notizia della perizia dell’Università di Pavia che rendeva nota appunto l’inagibilità degli edifici scolastici di viale Kennedy. Con un peso enorme per l’amministrazione pubblica. Più di seicento studenti e 30 classi erano praticamente senza scuola a pochi mesi dall’inizio dell’anno scolastico. La soluzione degli uffici tecnici del Comune, visti anche i tempi stretti, era mettere a disposizione tre edifici diversi, ma lontano da viale Kennedy.
Sono seguiti incontri, con le famiglie soprattutto, tra problemi enormi, come vi lascio immaginare. Cercando di garantire mensa, palestra per le elementari in un unico edificio e la possibilità per i ragazzi delle medie di poter raggiungere la scuola in autonomia (motivo per cui è stata istituita anche una linea di trasporto apposta).
Sono stati cercati anche fondi per finanziare la costruzione delle scuole.
Insomma, difficoltà grandi come montagne (anche da parte dei ragazzi della scuola media Oasi) che però sono state in qualche modo sistemate e che non hanno portato ritardo all’inizio delle lezioni, cominciate regolarmente con l’orario scolastico ufficiale.
Ora, credo che nella nostra Tortona sia necessaria la presenza di tre edifici scolastici per queste tre aree: Oasi, centro città e San Bernardino. Intorno alla presenza delle scuole ruota tutta una vita cittadina che, anche per quanto riguarda le attività economiche e gli esercenti che hanno subito una crisi per lo spostamento degli edifici scolastici di viale Kennedy, è importantissima.
La decisione su quale tipo di intervento edilizio scegliere per ridare al quartiere le sue scuole è certamente la prima questione che la nuova amministrazione che si insedierà a giugno dovrà risolvere. Prima per importanza, prima in ordine di tempo. Ritengo decisamente doveroso che ci si impegni affinché l’anno scolastico 2020/2021 si svolga regolarmente negli edifici di viale Kennedy. E’ un impegno vero per tutti i tortonesi e di tutti i tortonesi. Per me lo è in prima persona se verrò rieletta. Lo dico ora. Per quell’idea di Tortona che, sono sicura, tutti noi abbiamo.