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Fisiatria a Tortona pronta (forse) fra due anni. Ecco come sarà il nuovo reparto dell’ospedale illustrato in campagna elettorale

Qualche nostro collega non obiettivo ed evidentemente molto vicino al Partito Democratico ha avuto il coraggio di titolare “Chiamparino inaugura il nuovo reparto di Fisiatria” ma in realtà non c’è stata alcuna inaugurazione di nessun reparto.

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ieri è venuto a Tortona per PRESENZIARE all’illustrazione di quello che sarà il nuovo progetto della Fisiatria in programma all’ospedale di Tortona da oltre tre anni e che è stato presentato dal direttore generale dell’Asl Antonio Brambilla, in piena campagna elettorale, soltanto perché sono stati TROVATI i fondi.


Siamo davanti ad un semplice stanziamento di fondi per un progetto atteso da tempo che dovrebbe contribuire a scongiurare una possibile, futura e per ora non prevista, chiusura dell’ospedale di Tortona, come già avvenuto in passato per quelli di Castelnuovo Scrivia e più recentemente per Valenza.

Questa è la realtà.

Parliamo di un finanziamento di 3 milioni 490 mila euro stanziato per la realizzazione delle opere strutturali necessarie per le camere di degenza, per le palestre, e per l’acquisto delle attrezzature di quello che sarà un reparto di Recupero e Rieducazione Funzionale ad elevata componente tecnologica, tutto posto al secondo piano dell’ospedale di Tortona.

Il progetto risponde al fabbisogno dei pazienti, del Distretto Novi – Tortona, con disabilità complesse, che richiedono una presa in carico continuativa diagnostico, terapeutica, assistenziale e riabilitativa.

I ricoveri avverranno prevalentemente in continuità con la dimissione dai reparti per acuti (come ortopedia, neurologia, rianimazione, medicina, cardiologia, pneumologia) e da reparti di terzo livello riabilitativo (in cui vengono curati in prima istanza pazienti con lesioni spinali o traumi cranio encefalici).

Per la presa in carico complessiva della persona ricoverata, la struttura sarà dotata di arredi e attrezzature per la terapia convenzionale (lettini, spalliere, macchine isotoniche, ecc.), ma anche di tecnologie avanzate (robotiche, antigravitarie, realtà virtuale) necessarie per il recupero del cammino, delle attività manuali e delle autonomie, sia per le attività di vita quotidiana sia per il reinserimento nell’ambito lavorativo.

Gli spazi saranno articolati in cinque aree operative:

Area diagnostica: comprensiva di analisi del cammino, della postura e dell’equilibrio, della forza e dei paramentri vitali durante l’esercizio

Area per la rieducazione: con robot dell’arto superiore (e della mano) e dell’arto inferiore (e del cammino);

Area antigravitaria: sistemi per la mobilizzazione degli arti inferiori abbinati alla verticalizzazione, treadmil antigravitari a pressione positiva e a sospensione, cicloergometri per gli arti superiori ed inferiori;

Area per la dimissione: con tecnologie tutorizzanti e antigravitarie;

Area per il trattamento della spasticità e del dolore: stimolazione elettrica transcranica, stimolazione elettrica funzionale, terapia con vibrazioni.

Gli ambienti saranno dotati di rete wifi per la gestione in telemetria delle attività, oltre che per la dematerializzazione della documentazione sanitaria.

Per quanto concerne le risorse umane, l’organico di questo reparto sarà formato da 4 fisiatri, oltre al personale infermieristico, i fisioterapisti, un terapista occupazionale e un logopedista.

“L’attivazione dei 20 posti letto consentirà a regime -è stato detto in conferenza stampa – un consistente recupero della mobilità passiva extraregionale del territorio distrettuale in ambito riabilitativo.”

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