Il primo impegno, da nuovo Sindaco di Tortona, lo aveva preso già lunedì sera al termine della festa della sua incoronazione, in Sala Romita, all’interno del municipio, subito dopo i tantissimi ringraziamenti rivolti a chi aveva avuto fiducia in lui e lo aveva votato eleggendolo al primo turno.

“Ringrazio i tantissimi tortonesi che hanno avuto fiducia in me – ha detto – è stato un risultato aldilà delle più rosee previsioni anche se la situazione nazionale ha influito. Avevo già detto che questo primo turno era già un ballottaggio e così in pratica è stato. Credo che i tortonesi fossero stanchi della situazione e così hanno scelto il Cambiamento, che siamo noi. Riconosco però a Gianluca Bardone un grande coraggio: ci ha messo la faccia ricandidandosi, cosa che nessuno aveva fatto prima di lui. E’ stato un buon soldato, lo rispetto perché ha affrontato lo scontro con coraggio.”


Archiviata la competizione elettorale Federico Chiodi ha già gli obiettivi puntati sul futuro: “Cercheremo di aprire le porte il più possibile” continua a dire e la frase ha molti significati e non riguarda solo il Comune, ma soprattutto l’economia della città e le varie eccellenze di cui dispone Tortona: “Abbiamo un’agenda ben precisa – aggiunge il neo sindaco – basata su Sicurezza, Lavoro, Commercio e tanto altro. Dobbiamo riprendere il controllo delle Società partecipate e riprendere il controllo di Tortona, dobbiamo portare economia, sviluppare il Commercio e puntare sulle nostre qualità per raggiungere quegli obiettivi che ci siamo dati che sono appunto quelli del Cambiamento.”

“Abbiamo il difficile compito di risollevare a tutti i costi le sorti della città – conclude Chiodi – e dico subito che la campagna elettorale non finisce qui, perché siamo aperti ai cittadini e ai loro bisogni. Siamo diventati come un piccolo sindacato che difende i bisogni della gente e dovremo continuare in questa strada. Tutti giorni dovremmo avere qualcosa da dire: scrivere da scrivere sui social ed essere tutti i giorni a contatto con la gente e coi cittadini, interessandoci dei loro problemi. A chi sarà eletto in consiglio comunale dico subito che il posto dove lavorare non è tra le mura del municipio, ma fuori, tra la gente, con la gente e per la gente.”