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A Pontecurone celebrata la festa di San Luigi Orione presieduta da Don Alessandro D’Acunto

nel paese natale del Santo Luigi Orione è stata celebrata la festa nel XV° anniversario dalla Canonizzazione. Le celebrazioni principali sono state presiedute da Don Alessandro D’Acunto, economo provinciale ed animate dalla Corale parrocchiale diretta dal M° Franzin. Un appuntamento annuale che vede i “compaesani” del santo rendere omaggio al suo più illustre personaggio che ha fatto della sua vita un inno alla carità e di amore al prossimo.

È proprio della parola amore che è stata “dipinta” la festa nella quale proprio la liturgia di questa domenica del tempo di Pasqua che richiama le forti parole di Gesù: “abbiate amore gli uni verso gli altri”.


La sera del sabato, causa il maltempo, non si è potuta snodare la processione per le vie del paese, pertanto nella Collegiata di Santa Maria Assunta è stato vissuto un intenso momento di preghiera nel quale sono stati meditati i quattro amori di Don Orione: Gesù, Papa, Maria e Anime leggendo brani tratti dai suoi scritti ed intervallati dalla preghiera e da brani musicali della banda di Casteggio. Don D’Acunto ha poi donato la sua riflessione ricordando come nel mese di maggio si intensifica la preghiera alla Vergine Maria con la recita del Santo Rosario ricordando come “tutta la vita di Don Orione è segnata da un grande attaccamento alla Madre di Dio, un amore trasmessogli dalla mamma Carolina, donna analfabeta, ma di grande fede. Ed è proprio a Maria, prosegue Don D’Acunto, che il giovane Luigi Orione affidò il suo vivo desiderio di diventare sacerdote. Un amore e attaccamento a Maria che lo accompagneranno per tutta la vita”.

La statua di Don Orione non essendo stato possibile portarla per le vie del paese è stata fatta percorrere, in una breve ma significativa processione, all’interno della Chiesa come segno di benedizione per tutti i suoi figli. Alla domenica mattina la solenne Celebrazione Eucaristica, al termine della quale è stata benedetta la Bandiera del Paese issata successivamente nella piazza. Don D’Acunto nell’omelia ha sottolineato ancora una volta l’amore che dobbiamo donarci vicendevolmente senza riserve perché solo in questo grande comandamento possiamo vivere da veri figli di Don Orione che ci lascia in una delle sue celebri frasi una giaculatoria facile da recitare ma nello stesso tempo impegnativa da attuare: “Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lacrime. Fa’ che tutta la nostra vita sia sacra a dare  Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo, e in Cristo si consumi in una luminosa evangelizzazione dei poveri; la nostra vita e la nostra morte  siano un cantino dolcissimo di carità e un olocausto al Signore”.           

Fabio Mogni

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