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Personaggi Alessandrini: Maria Teresa Ravera, la piccola industria del buon formaggio

Dagli alpeggi, oltre Arquata sulla strada per Vocemola, c’è un piccolo caseificio dalle grande potenzialità. È di Maria Teresa Ravera, con le sue capre a produrre formaggi deliziosi per i palati più esigenti i quali non nascondono di saper assaporare la fatica del lavoro svolto quassù

La piccola fattoria di Maria Teresa è un sogno!


Teresa, per gli amici, ha valide collaboratrici: Tiziana, Silvia sono femmine; il figlio Simone Cavalieri è l’unico maschio del caseificio: insieme si occupano delle parecchie capre di razza Saanen, produttrici di buon latte, materia prima da proporre ai buon gustai, amanti dell’ottimo formaggio.

La responsabile ha avuto in regalo, come lei stessa chiese al genitore quand’è stata bambina, una capra maltese nera, chiamata con affetto Matilde.

Il ricordo di quel dono le è ancora vivo, tuttora afferma: … sono animali meravigliosi: nulla chiedono, tutto sono disposte ad offrire …

Racconta: quando il mattino, per lei sono le quattro, apro le porte dell’ovile, le saluto! Loro rispondono con un belato, un qualcosa, per me, al par del Buongiorno..

La raccolta del latte, le immediate lavorazioni necessarie comportano fatica, sono lavorazioni dove non esistono tempi morti, una fase richiede quella successiva, a ritmi pressoché incalzanti, senza pause, in un ambiente pulitissimo, anzi lindo, una fatica immane, eppure generosa, appagata da tanti ottimi risultati.

La materia prima lavorata, messa nelle forme: qui il prodotto matura al punto giusto, seppure gli ingredienti fondamentali siano sempre gli stessi.

Teresa non si accontenta dell’esperienza già consolidata, pretende sempre un qualcosa in più, ricerca nella sua estrosa fantasia, ascolta i suggerimenti della selezionata clientela, aggiunge tantissime qualità di essenze date in dono dall’ambiente, in base alle quali sceglie il nome per distinguere la gamma dei suoi gioielli per il palato.

Le specie di formaggi, ad oggi prodotti, sono circa venticinque, ciascuna aromatizzata con i sapori dell’alta campagna, combinati dall’estrosa fantasia.

Sono un’eccellenza del nostro territorio, una qualità scaturita dalla personale passione, confortata da buoni pascoli generosi di ottimo foraggio, indispensabile per ottenere il buon latte, una necessità primaria per la sua fattoria, per un consumo medio giornaliero di 250 quintali di fieno e/o paglia, ottenuti dalla fertilità delle campagne circostanti.

                                                                           Franco Montaldo 

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