Si è conclusa venerdì 8 marzo 2019 la fase di voto del bilancio partecipativo, nella quale i cittadini erano chiamati ad esprimere la loro preferenza rispetto ai quattro progetti ammessi.
Il 41,71% delle preferenze è andato al progetto “Mettiamoci in pista!”, seguito da “Youthub buddy school” con il 26,29%, terzo posto per “La boxe per il sociale” con il 19,14% e quarto posto per “Restauriamo il planisfero” che ha ottenuto il 12,86% dei voti validi.
Il progetto vincitore propone la riqualificazione dell’area verde Papa Giovanni XXIII, così da renderla maggiormente fruibile da bambini e anziani e, al contempo, conferire maggior decoro ad uno spazio pubblico che si trova in prossimità del polo amministrativo cittadino, delle scuole e del Palazzetto dello Sport.
Tale intervento, che esaurisce interamente il budget di 10.000,00 stanziato
dall’Amministrazione Comunale, consiste
nella progettazione di una pista ciclabile per bambini con segnaletica a terra,
utile per insegnare, in continuità con il progetto di educazione stradale
condotto nelle Scuole dalla Polizia Municipale, i primi rudimenti rispetto a
stop, precedenza, immissione nelle rotatorie.
E’ prevista inoltre la posa di nuove panchine, cestini della spazzatura nonchè l’installazione di telecamere a tutela della sicurezza nell’area.
“Sono molto soddisfatto per la grande risposta dei cittadini – dichiara il Consigliere Comunale Federico Mattirolo -; oltre 350 persone hanno deciso di partecipare con il loro voto, contribuendo così a stabilire quale progetto dovesse essere realizzato in questa prima edizione. Si tratta di un numero che va oltre le aspettative e testimonia come il bilancio partecipativo possa essere uno strumento efficace per avvicinare i cittadini alle istituzioni e per intercettare i bisogni della comunità. Dal momento che a breve si voterà per rinnovare l’amministrazione comunale, in qualità di promotore del bilancio partecipativo, auspico che chiunque sarà chiamato a guidare la città nei prossimi anni vorrà continuare ad investire su questo progetto, perché – parafrasando Gaber – Democrazia è partecipazione”.