Mercoledì 20 febbraio un gruppo di studenti dell’ I.I.S. Marconi di Tortona ha incontrato il Prof. Paolo Repetto per approfondire alcuni aspetti dell’attuale situazione politica ed economica della nostra ”vecchia Europa”, ultimamente un po’ “maltrattata” ed oggetto di diatribe e discussioni.
Il Prof. Repetto, insegnante di italiano, storia e filosofia con lunga esperienza in vari istituti tecnici e successivamente Dirigente Scolastico in altrettante scuole, ci ha fornito numerose informazioni sulla nascita e sull’importanza dell’idea di Europa, sul suo illustre passato e sulle prospettive del suo immediato futuro. Molti di questi concetti ci sono sembrati in qualche modo già acquisiti, perché noi studenti siamo nati e viviamo in un contesto ormai quasi completamente europeo, ma le importanti opportunità che l’Europa offre ai suoi cittadini meritano un momento di più attenta riflessione, che dobbiamo ragionevolmente riconoscere e condividere.
Come ha raccontato il Professore, infatti, non molti anni fa, l’entusiasmo nell’attraversare i confini tra i vari stati del vecchio continente e giungere in città europee mai visitate era a livelli altissimi; ora che viaggiare in Europa è molto più facile, l’interesse dei giovani sembra essersi affievolito perché, forse, il desiderio è meno intenso: tutto sembra vicino e molto “normale”.
Ultimamente si parla molto spesso di “Europa”, talvolta inadeguatamente, di come stia cambiando dalla sua nascita ad oggi; una delle cause di questo dibattito è sicuramente lo svecchiamento della classe dirigente e politica in tutti gli Stati membri.
La presentazione del prof. Paolo Repetto è scaturita dal libro “Una certa idea d’Europa” di George Steiner, scrittore, pensatore e saggista francese che, nel suo scritto, individua cinque assiomi principali, cinque principi cardine con caratteristiche comuni sui quali si fonda lo spirito della comunità europea. I primi due assiomi sono di carattere storico-geografico: non esistono fratture naturali, come montagne imponenti o deserti estesi. che dividano i paesi membri dell’Europa. L’altra caratteristica fondamentale è che la nostra Unione è l’unica con un’identità storica, che ha lasciato la traccia nel continente e nel mondo; basti pensare alle vie civiche, che in Europa portano nomi di illustri personaggi, mentre negli Stati Uniti d’America e in altre parti del mondo sono semplicemente numerate. Il terzo assioma è di tipo politico: l’Europa vanta un’istituzione presente in maniera molto radicata e invece ridotta in altri Stati al di fuori di essa: il Caffè! Questo locale è un’istituzione squisitamente borghese, classe emergente del ‘700, in cui si discuteva delle principali questioni politiche e sociali del tempo. In quel luogo ognuno poteva esprimere liberamente la propria opinione e ciò ha progressivamente favorito la partecipazione attiva dei cittadini alla vita dello Stato. Come non citare, per esempio, “Il Caffè” dei Fratelli Verri o la commedia “La Bottega del Caffè” di C. Goldoni, a riprova dell’importanza storica e della veridicità di quanto detto?
Gli ultimi due assiomi sono rappresentati dalle nostre stesse radici, basate su due modelli principali: il modello greco, più razionale e stabile, e il modello ebraico, carico di rottura e rivoluzionario. Un’altra fondamentale caratteristica è la coscienza di una fine dovuta a cause e problematiche interne e non a cause esterne come, per esempio, la civiltà dei Maya.
Il Professore ha ribadito molte volte la necessità di tenere ben presente il passato e le proprie radici, con una sua frase che ha molto colpito: “Chi non ha coscienza del passato, non riuscirà a progettare il futuro”.
Questo incontro è piaciuto molto a noi ragazzi perché ci ha stimolati ad analizzare con maggiore consapevolezza aspetti fondamentali e, per noi che viviamo nell’epoca dell’Europa già consolidata, quasi scontati, realtà che derivano da ideali di persone che hanno creduto fortemente nella realizzazione di quello che oggi viviamo quotidianamente e la cui identità va salvaguardata e difesa strenuamente.