Direttore, buon pomeriggio,
La campagna elettorale e’ ormai entrata nel vivo; come consuetudine.
Molte le liste, con diverse aspettative naturalmente in qualche caso direi solo velleitarie, pero’ tutte hanno o avranno un comune denominatore: la citta’ va risollevata e riportata se non agli antichi splendori, ormai troppo lontano nel tempo perche’ qualcuno dei candidati li ricordi, almeno alla normale citta’ di provincia.
Io pero’, se mi candidassi anche solo per provare l’emozione, mi domanderei per rispetto dei cittadini chiamati alle urne: cosa puo’ ancora perdere Tortona, oltre a cio’ che non ha piu’ o quasi da tempo?
Io partirei da cio’ che rimane per ancorarlo bene sul territorio e poi mi porrei pochi obiettivi, identificabili-misurabili e raggiungibili, da conquistare nel medio periodo.
Non proclami, spesso fatti con frasi di circostanza e possibilmente roboanti, ma un elenco di cio’ che tenterei’ di portare a casa pena le dimissioni in corso d’opera. Nel mio mondo del lavoro, privato, quando si falliva in tutto od in parte un obiettivo o ci si dimetteva dall’incarico o si era sollevati nottetempo perche’ i mandati erano rinnovati giorno per giorno.
Concretezza e responsabilita’, credo che alla citta’ serva un Uomo che sia concreto, responsabile e, di questi tempi in particolare, onesto.
Parlavo giorni addietro di Coppi e del centenario della nascita proprio per evidenziare la mancanza di competitivita’ con Novi, citta’ con la quale siamo in “lotta” da almeno un decennio per la supremazia territoriale; sono mesi che Novi e’ su giornali e televisioni ed a Tortona, come ho scritto con altra a parte (di cui non pubblichiamo perché la linea editoriale di Oggi Cronanca non ammette controrepliche dei diretti interessati – ndr) si parla solo ora peraltro dettagliatamente e copiosamente, e non credo e spero che la lettera della D.ssa Pacquola sia un atto amministrativo spontaneo e non dovuto ad altre ragioni, di cio’ che e’ in cantiere nei mesi a venire. In cantiere nei mesi a venire?
Programmare, organizzare e pianificare a febbraio 2019 un evento di portata europea ed internazionale?
E’ un caso che a quindici chilometri di distanza non si abbia sentore che Novi vuole assolutamente il palcoscenico solo per se e da mesi, e sottolineo da mesi, e martellante in questo senso?
In questi casi si misura l’attivita’ di un Comune perche’ finire sempre ai margini equivale ad una sconfitta.
Siamo attori o spettatori nella realta’ che viviamo e ci circonda? Immobilismo o attivismo?
Occorrono scelte perche’, e’ bene ricordarlo, anche il silenzio e’ una scelta.
Cordiali saluti..
Il Tortonese Fedele