Escludendo l’ipotesi che la vittima si sia inventata di sana pianta tutta la storia (e non ci sarebbe alcuna ragione per farlo), qualcuno è riuscito ad entrare all’interno di un ufficio del Comune di Diano Marina, malgrado quel giorno lo stesso ufficio fosse chiuso al pubblico, oppure a rubare potrebbe essere stato un dipendente del Comune o una persona che può girare tranquillamente negli uffici comunali senza destare alcun sospetto.

In entrambi i casi la situazione è preoccupante perché significa una chiara ed evidente scarsa sicurezza all’interno del municipio di Diano Marina.


Ma andiamo con ordine a raccontare cosa è successo.

Un’impiegata del Comune di cui omettiamo il nome e le generalità per la legge sulla privacy, prende 50 centesimi dal portafoglio chiuso all’interno della borsetta e si reca ai distributori automatici per bere un caffé, poi fa ritorno in ufficio e continua il normale lavoro che effettuano tutti gli impiegati statali d’Italia quando l’ufficio in questione non è aperto al pubblico: lavora sul computer, risponde alla chiamate, si allontanata per recarsi in altri uffici o dal caposezione quando viene chiamata.

Succede ogni giorno e succede che ogni impiegato, uomo o donna, lasci il proprio portafogli o la propria borse all’interno dell’ufficio proprio perché si fida dei colleghi, in quanto mai nessuno, coi tempi che corrono, metterebbe a rischio il proprio posto di lavoro per rubare ad un altro collega.

Purtroppo, a Diano Marina la realtà sembra ben diversa. L’impiegata, infatti, al termine dell’orario di lavoro e cioé verso le 14 apre la borsetta e trova l’amara sorpresa: il portafoglio con tutti i documenti e ben 260 euro in contanti è stato rubato.

“Ma com’è possibile? – si domanda la donna – l’ufficio oggi è chiuso al pubblico e siamo solo noi dipendenti comunali che possiamo entrare…..”

La donna è disperata: non solo per i soldi che equivalgono a quasi una settimana di lavoro, ma per documenti, bancomat e carte di credito. Così la prima cosa che fa è quella di prendere il telefono cellulare (che per fortuna i ladri non hanno rubato) e bloccare bancomat e carte di credito in modo che nessuno possa usarle.

Poi va a casa.

Passano alcune ore e dal Comando dei Vigili Urbani di Diano Marina arriva una telefonata che la avvisa che il suo portafoglio con tutti documenti (ma ovviamente senza i soldi) è stato ritrovato da due passanti in un’aiuola sul lungomare, a meno di 200 metri di distanza dal Municipio.

L’impiegata del Comune si reca al comando dei vigili dove ritira il portafoglio con i documenti: da una parte tira un sospiro di sollievo perché ha evitato di spendere altri soldi per rifarli, ma dall’altra è preoccupata: con quale spirito domani si recherà al lavoro?

E come sarà il rapporto coi colleghi? Come li guarderà d’ora in poi?

E se non sono stati i colleghi ma qualcuno che si è intrufolato all’interno, nel “suo” ufficio, con quale spirito potrà lasciare la borsetta nel locale?

Di certo c’è un problema di sicurezza, oltre che di fiducia nei colleghi.

Forse gli amministratori comunali dovrebbero intervenire in qualche modo, forse i dirigenti dovrebbero emanare qualche circolare, o forse la semplice realtà è che anche in Comune piccolo come Diano Marina, in una paese dove durante l’inverno si conoscono tutti si aggira un insospettabile ladro e chissà, magari è proprio la persona più insospettabile….