“Tortona merita di più” ma cosa non viene detto.
Così si consuma l’ennesima divisione della categoria dei Commercianti Tortonesi, sempre più spaccati e sempre più divisi sui tempi e modi in cui si dovrebbe fare commercio, manifestazioni e incentivare le vendite.
La frammentazione del commercio a Tortona ha origini antiche, da quando, molti anni fa, era nata Pro Tortona, poi scomparsa, ma sono passati gli anni e la categoria, invece di unirsi, si spacca sempre di più.
Oggi sono diverse le aggregazioni: c’è l’Unione Commercianti e c’è il Comitato dei Commercianti del Centro. E poi ci sono i commercianti che non fanno parte di nessun comitato.
Infine c’è qualcuno che non rinnova la tessera dellUnicom per le sue motivazioni.
Un ex socio come molti altri (manco fosse il primo) ma che nella penuria di contenuti e notizie di questi momenti, finisce oggetto dei media e diventa un “caso” (ma quando mai?) perché l’Unicom, secondo il protagonista, bloccherebbe alcune iniziative degli stessi commercianti.
Un “caso” che fa scatenare le ire di altri associati “desaparecidos” sui social con commenti che lasciano interdetti.
Commenti ma che mettono ancora più in risalto al divisione del Commercio a Tortona con accusa di lassismo e interessi politici di parte.
Social che stanno diventando peggio dei bar di quart’ordine, dove ognuno sfoga la propria rabbia contro tizio e caio.
Ed ecco che allora che c’è chi si scaglia contro le Associazioni, troppo politicizzate, dimenticandosi che la parola “politica” significa anche
“Attività di chi partecipa attivamente alla vita pubblica” oppure ”
“Accortezza, cautela, diplomazia nell’agire o nel parlare” o ancora “Decisioni o scelte (politiche appunto) di chi governa” e chi governa è stato eletto dal popolo.
La verità, sempre più evidente è che il Commercio, inteso quello dei piccoli negozi, è in crisi, a Tortona come in ogni altra parte del mondo, e certe categorie, prima o poi saranno destinate a soccombere, schiacciate dai centri commerciali ma soprattutto dall’ e-commerce e da Amazon che consegna gratis ai clienti “Prime” la merce in meno di 24 ore direttamente a domicilio e a un costo che è 30-40% in meno rispetto a quello che si può trovare nei negozi tradizionali.