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Anche a Novi oggi il ricordo degli alpini caduti in Russia


Seconda guerra mondiale. Le forze italo-tedesche, provate dal gelido inverno russo, ripiegano caoticamente. Dopo 9 giorni di marcia e 25 battaglie di sfondamento e retroguardia, gli Alpini giungono all’appuntamento finale: lo sbarramento russo di Nikolajewka. I 13.420 uomini rimasti del Corpo d’Armata Alpino – erano più di 60.000 dieci giorni prima – espugnano, a colpi di fucile e bombe a mano, il paese di Nikolajewka. Le forze sovietiche vengono sopraffatte da alpini della Tridentina, comandati dal  generale Reverberi, che li trascina all’attacco delle postazioni russe al grido di “Tridentina avanti!”. Come una valanga, gli Alpini travolgono la resistenza sovietica ma il prezzo pagato è enorme: migliaia di soldati italiani restano sul campo di battaglia. Il sacrificio di tanti, il valore degli alpini e, insieme, il ricordo dei militari e degli alpini novesi caduti e dispersi durante la campagna di Russia del 1942-1945 verranno ricordati sabato 26 gennaio anche a Novi. La manifestazione, intitolata “Zucca calda a Nikolajewka”, organizzata dal locale gruppo alpini, si svolge, a partire dalle ore 17.30, con la celebrazione della Messa alla parrocchia di Sant’Antonio in viale della Rimembranza. Al termine seguirà il concerto del coro “Alpini Valtanaro”.

Maurizio Priano


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