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Piccole Storie tortonesi: lo scribacchino onnipresente che non sa distinguere “questo” da “codesto”


Chi è senza peccato scagli la prima pietra, però, prima di scagliarla, invece che guardare la pagliuzza altrui, si dovrebbe togliere  la trave che ha nell’occhio!

Visto che siamo in tema natalizio, abbiamo deciso di iniziare così, con due citazioni religiose, l’ennesima puntata dedicata a questo simpatico personaggio che si crede l’Indro Montanelli di Tortona, critica gli altri perché, secondo lui,  non sanno scrivere o perché fanno titoli che – sempre  secondo lui  – non vanno bene (Ma chi sei tu per giudicare? Hai forse 40 anni di attività giornalistica? Sei iscritto all’Albo?) e poi cadono sul più banale degli errori.


Attenzione: non di battitura come può capitare a chi scrive veloce, ma di vera e propria conoscenza della lingua italiana come il corretto uso di “questo, codesto, quello” che si insegna (va) alle elementari. 

 Per concludere e non tediare i lettori: se io faccio qualcosa dal mio giornale, dal mio blog o dal mio ufficio scriverò sempre “questo”  e mai “codesto” perché codesto si riferisce all’altro, al destinatario.

Non è difficile da capire, ma forse la troppa tecnologia dei video che si sostituiscono alle parole, inizia a fare male. 

Facciamo bene noi, allora, a non pubblicarne…. (di video ovviamente) 

Angelo B.

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