Alcuni li definiscono “leoni da tastiera” altri “blogger” altri ancora li chiamano davvero “giornalisti” ma in realtà si tratta soltanto di persone che grazie alle sterminate possibilità che consentono oggi internet e Facebook, si credono chissà chi, pavoneggiandosi con la gente soltanto perché sono riusciti ad aprire un gruppo su Facebook, un blog, o anche solo una pagina su internet.
A Tortona ce ne sono parecchi che con l’avvento dei social credono di poter fornire informazioni anche loro.
Persone che partecipano ad eventi e manifestazioni pubbliche e poi “fanno la cronaca” dell’accaduto su Facebook e scattano fotografie facendo persino filmati o addirittura “dirette” che non guarda nessuno.
E poi via, subito tutto online, manco fossero i corrispondenti del Washington Post.
Ma fosse solo per questo, sarebbe comprensibile e accettabile, perché è umano cercare di emergere dalla massa quando non sei nessuno e invidi tutte quelle persone – come i giornalisti ad esempio- che invece sono dappertutto, parlano con la gente, ma soprattutto coi politici e con le persone che “contano” in città.
(In realtà contano più i giornalisti dei politici perché siamo noi a dare loro la visibilità necessaria per essere eletti, ma questo è un altro discorso….)
La realtà è che, a volte, qualcuno di questi “Blogger” esagera e convinto di essere l’Indro Montanelli di Tortona, lancia strali contro chi questo mestiere lo fa da quando lui era ancora in fasce o non era ancora nato.
“Il giornalista deve fare questo, e deve fare quello – dicono – questo non è il modo di scrivere, la lingua italiana è sacrosanta e certe parole non si devono usare, i titoli non si fanno così, ma devono essere corretti, la deontologia deve esser rispettata…” e tante altre cose che secondo loro dovrebbe fare un giornalista. Cose di cui conoscono poco o nulla o solo per sentito dire o perché perché le leggono su internet.
Queste persone, in genere, sono talmente insignificanti che non meritano attenzione, ma ogni tanto, quando la fanno fuori dal vaso – come in questa occasione – vanno redarguiti, e fatti rientrare nei ranghi, ricordando quale sia la loro posizione sociale, che non è certo quella del giornalista.
Per questo motivo mi tocca “richiamarli” altrimenti questi “leoni da tastiera” partono a razzo e chi li ferma più…
Quindi cari “giornalisti” vi chiedo: visto che sono il Direttore di un giornale e non siamo nel ventennio fascista, sarò un po’ libero di scrivere come cavolo mi pare?
E poi: ma se non vi piace cosa pubblica Oggi Cronaca, perché lo leggete?
Non siete d’accordo con la nostra linea editoriale? Siete invidiosi perché ci seguono? Vi reputate migliori di noi? Pensate che il giornalismo non sia quello che facciamo noi e che siano più giusti e corretti gli “articoli” che scrivete voi?
Invece che pigiare sulla tastiera alzate il culo, metteteci i soldi e capacità, aprite un giornale, fate 300 mila visite al mese e dimostrate coi fatti che siete migliori.
Soltanto arrivati a quel punto, che è quello dove siamo noi adesso, forse, potreste arrogarvi il diritto di criticare chi questo mestiere lo fa da 40 anni.
Fino ad allora tutte le critiche che ci rivolgete, per noi, hanno il valore della carta igienica.
Angelo B.
PS. Quando creai questa rubrica dedicata alla pochezza di alcuni miei concittadini, mai avrei penato di avere così tanto materiale….. E’ proprio vero che la vita (e la pochezza di certi individui) non finisce mai di stupire!
Foto in alto tratta da http://www.okmugello.it/ e https://www.authenticeducation.com.au/