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Grazie a Oggi Cronaca risolto il problema della stazione di Tortona: sarà chiusa di notte e avrà 30 telecamere


Alla faccia di ci critica, di chi ci dice che sbagliamo a scrivere, che facciamo errori di battitura, che siamo razzisti e volgari, che siamo polemici e un “giornaletto”.

Se non fosse stato per noi e per i nostri articoli, infatti, il problema del degrado alla stazione ferroviaria di Tortona, che si protrae da tempo immemorabile e da almeno parecchi lustri, chissà mai se, e quando, sarebbe stato risolto.

Invece le nostre fotografie e gli articoli apparsi su Oggi Cronaca, con i barboni che dormivano e pisciavano nella sala d’aspetto malgrado di fronte alla stazione sia un funzione un dormitorio, letti da oltre 10 mila persone e divulgati sui social, hanno sortito gli effetti sperati portando chi di dovere ad intervenire e, grazie al Comune di Tortona, riuscire in qualcosa di straordinario che nessun ente o organizzazione, aveva mai fatto prima d’ora: mettere in assoluta sicurezza la stazione di Tortona. 

L’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Gianlcuca Bardone e dall’assessore alla sicurezza Lorenzo Bianchi, anche se poteva fare finta di nulla perché il problema era di competenza della Rete Ferrovie Italiane (RFI), sull’eco della vicenda sollevato dal nostro giornale (e a quanto pare soltanto da noi), si è attivata.

E’ stata coinvolta la Prefettura e le Ferrovie, sono stati avviati incontri e alla fine è stato raggiunto un accordo con RFI: un protocollo d’intesa approvato dalla Giunta Comunale e firmato da Comune e RFI che prevede la completa messa in sicurezza della stazione di Tortona attraverso una dettagliata serie di interventi.

RFI installerà a sue spese nella Stazione di Tortona, sottopassi compresi, circa 30 telecamere di sorveglianza  che saranno collegate al comando dei Vigili Urbani insieme a tutte quelle già in funzione città.

RFI, provvederà anche al controllo e alla chiusura strutturale di eventuali accessi abusivi ed infine, metterà a disposizione in comodato gratuito al Comune di Tortona, due locali all’interno della stazione.

Il Comune di Tortona destinerà  uno dei due locali ad uso della Polizia Ferroviaria realizzando un apposito ufficio, in modo che gli agenti della Polfer che vengono alla stazione per effettuare i controlli di rito, avranno la possibilità di fermarsi, aumentando la loro presenza sul territorio. L’altro locale , invece, sarà dato in uso dal Comune alle associazioni dei militari in congedo che svolgono azioni di controllo nei confronti dei ragazzi che si recano a scuola attraversano il sottopasso.

La sicurezza della stazione sarà garantita nelle ore notturne grazie alla chiusura di tutti e 7 gli accessi: dalla partenza dell’ultimo treno poco dopo le 23 fino all’arrivo del primo treno dopo le 5,30 del mattino.

Il Comune di Tortona grazie ad un servizio di metronotte,  in questo periodo di tempo, provvede già alla chiusura del sottopasso; col nuovo accordo, il metronotte provvederà anche alla chiusura della stazione nelle ore notturne e alla sua riapertura alle prime ore del mattino.

A fine articolo pubblichiamo alcune delle immagini che abbiamo pubblicato e che sono riuscite a risolvere il problema.

Immagini che per fortuna, non vedremo mai più.

Ai buonisti, o presunti tali, che malgrado tutto ci hanno criticato per queste immagini, ribadiamo che di fronte c’è un dormitorio e che poche città come Tortona aiutano sbandati e vagabondi con una serie di servizi gratuiti come Dormitorio, Casa di Accoglienza, Caritas, Mensa dei frati cappuccini, alloggi di prima necessità del Comune, Cisa e tanti altri servizi offerti da associazioni che si occupano di aiutare il prossimo.

Lo stato in cui era ridotta la sala d’aspetto della stazione era vergognoso e chiudere soltanto quella non avrebbe avuto senso perché i barboni si sarebbero spostati negli altri locali della stazione, a discapito dei servizi di cui chi paga il biglietto, ha diritto ad usufruire.

Naturalmente il nostro grazie va al Comune di Tortona che ha dimostrato come si deve agire per far rispettare le norme e la legalità.

Angelo Bottiroli   



 

 

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