Caro Direttore,
sono un attento lettore del suo giornale ONLINE. In tempo reale vengo aggiornato sulle ultime notizie anche grazie al linkaggio della sua testata sui Social.
Indipendentemente dalle posizioni ideologiche e politiche, apprendo con molta tristezza, l’atto di vandalismo fatto ai manifesti della Lega, da parte di mano ignota. Resta sconosciuto il soggetto ma verosimilmente tutt’altro che ignoto il colore politico.
Sono certo che questo sia un caso isolato; atto estremo di una disapprovazione politica sull’operato di questo attuale Governo. Non condivido il titolo, che lei caro Direttore, ha scelto per il suo articolo. Più che di vandalismo io direi che si tratta di vilipendio.
In sintesi, il nostro corpus di leggi, definisce vilipendio la “manifestazione di disprezzo rivolta a determinati soggetti (particolarmente le istituzioni dello Stato, ma anche le confessioni religiose o i defunti).
Il Sen. Matteo Salvini, che piaccia o no, attualmente è il nostro Ministro dell’Interno. E’ un’ istituzione di Stato eletta dal Popolo Sovrano. Sfregiarlo, anche se solo simbolicamente attraverso la distruzione della sua faccia su di un manifesto, è vilipendio!
E’ ancora più spregevole, vilipendere l’immagine di una persona che ricopre una carica di Stato in quanto eletta dal popolo. E’ di facile comprensione per tutti quindi che dileggiando il nostro Ministro degli Interni viene dileggiata la maggioranza del Popolo che lo ha eletto liberamente e legamente. La democrazia è questa! La maggioranza vince! E mi fa specie che lo devo insegnare io, di ideologia completamente opposta, a quella della persona o persone che hanno vandalizzato l’immagine del nostro (cioè di tutti) Ministro.
Ritengo che l’opposizione debba innanzitutto fare un mea culpa su quello che ha fatto negli anni passati e che si prodighi a fare un’opposizione costruttiva, sostenendo liberamente le proprie idee e collaborando con la maggioranza nel miglioramento del nostro Stato. Fermo restando il rispetto delle cariche che ricoprono persone elette dal Popolo.
Così non si va da nessuna parte. Così si dà un’immagine completamente sbagliata agli occhi dei cittadini italiani e, soprattutto di altri Stati.
Così si fomentano moti estremisti. Vogliamo creare un altro 1919? A voi la scelta! Ma tenete sempre in mente il proverbio popolare “chi è causa del suo mal…pianga se stesso”.
Grazie per lo spazio concessomi. Un caro saluto.
Pier Paolo F.G. Liuzzo