Fare il politico e, ancora di più, l’Amministratore di un Comune o un’ente pubblico, non è facile.
Purtroppo al giorno d’oggi è di moda che in tanti – senza alcuna competenza – si candidino alle cariche più disparate: da consigliere comunale a fino a premier.
Se ne vedono di tutti i colori: imbianchini, venditori di bibite, insegnanti di arti marziali, infermieri, scaricatori di porto e chi ne ha più ne metta.
Persone che appena vengono votate e vanno a ricoprire cariche istituzionali, pur non avendo alcuna competenza, si sentono come Dio e si arrogano il diritto di andare a sindacare tutto ciò che fanno gli altri, compresa la professionalità di chi un mestiere lo fa da da una vita e loro, di questo mestiere, non sanno nulla.
Solo perché una parte del gregge li ha votati, si credono chissà chi, convinti di fare il bello e cattivo tempo.
Sono i tuttologi della società di oggi: pretendono di insegnare giornalismo a chi fa il giornalista, medicina al medico, come si costruisce un ponte all’ingegnere e così via, perché queste persone, provenienti da associazioni, movimenti, liste civiche, comitati o altro, una volta ottenuto un briciolo di potere, spargono a destra e manca il loro “verbo” affermando che soltanto loro sono coerenti e soltanto loro possono salvare la società dallo sfascio perché tutti gli altri sono brutti, sporchi e cattivi…
Una convinzione talmente forte che li porta pure a negare i fatti, a confutare numeri, a sostenere che votare NO non significa essere contro una determinata cosa, ma è la conseguenza di una scelta ancestrale ideologica.
Si arrampicano sugli specchi cercando di giustificare in tutti i modi la loro opposizione a progetti e interventi che servono per migliorare il luogo in cui vivono. E questo soltanto perché quei progetti non sono stati presentati da loro. O dai loro capi.
Mi ricordano quella barzelletta del tale che pur di fare un dispetto alla moglie se lo tagliava.
Ma l’aspetto curioso di questi nuovi amministratori e politici, è che cercano di giustificare il loro comportamento affermando che lo fanno perché “coerenti”.
Ma coerenti de che?
Mi ricordano quegli ambientalisti, o pseudo tali che si oppongono all’installazione delle antenne perché le onde radio sono pericolose per la salute e poi viaggiano col telefono cellulare in tasca o attaccato all’orecchio, oppure coloro che si oppongono al Terzo Valico e all’Alta velocità e poi utilizzano il treno super veloce per i loro spostamenti, o ancora chi insegna difesa personale alle donne, ma quando parli di immigrati che importunano il gentil sesso, ti danno del razzista.
Quella in cui viviamo, purtroppo, è una società in cui vivono molti ipocriti, falsi buonisti, persone che approfittano dell’ignoranza che regna sovrana e del fatto che molti sono creduloni.
Non tutti però, sono ignoranti e creduloni e così quando li smascheri, scopri e metti in evidenza le incongruenze di questi nuovi politici e amministratori che si credono Dio, le uniche armi che possiedono sono quelle di metterti in cattiva luce, di negare l’evidenza, di arrampicarsi sugli specchi.
Di fronte a un giornalista pulito, onesto e libero, perché senza scheletri nell’armadio in quanto non è mai sceso a compromessi, si trovano spiazzati, non sanno cosa fare e non hanno argomentazioni valide.
Così rifiutano il confronto, tergiversano, cercano di ignorarlo, oppure mandano avanti i peones creduloni ad offendere al loro posto, perché le palle, loro, se le sono già tagliate.
O forse non le hanno mai avute.
Angelo Bottiroli