L’evento è stato particolarmente stimolante: i lavori sono stati introdotti da Roberto Guidarini, ex speaker radiofonico che, dopo aver dato il benvenuto al numerosissimo pubblico presente in sala, ha lasciato il microfono al dott. Marco Rimoldi, responsabile Marketing e Comunicazione della fratelli Carli, il quale ha portato i saluti e il benvenuto dell’azienda olearia, da sempre sensibile alle tematiche relative al benessere e alla salute. Riferendosi a studi scientifici, che dimostrano come l’integrazione dell’olio extra vergine d’oliva nella nostra dieta contribuisca a mantenere sano il cervello, il dottor Rimoldi ha illustrato brevemente come si fa a ottenere un olio di qualità, alimento che, per la sua elevata concentrazione di grassi monoinsaturi salutari, è consumato in grandi quantità nella dieta mediterranea.
In un appassionante scambio con il prof. Tabaton, l’intervento del dott. Rimoldi si è chiuso riconducendo ai risultati ottenuti dai ricercatori scientifici, e cioè che “l’uso dell’olio extra vergine d’oliva, grazie all’oleocantale, suo derivato, associato al regime di dieta mediterranea, ha il potenziale di ridurre il rischio di Alzheimer o di demenze neurodegenerative correlate”.
Dopo questa introduzione il convegno è proseguito con l’atteso intervento del prof. Massimo Tabaton che, partendo da un breve excursus sulle cause, le origini e i numeri della malattia di Alzheimer (in Italia i malati sono oltre 1 milione) , ha poi spiegato, in ordine di importanza, quali sono i fattori di rischio della malattia di Alzheimer (età – familiarità – bassa scolarità – traumi cranici gravi – fattori di rischio vascolare come diabete, ipercolesterolemia, ipertensione – ictus) e i fattori di protezione , quali l’alta scolarità , l’attività fisica e la dieta.
E proprio sulla dieta, tema centrale del convegno, il prof. Tabaton si è soffermato a lungo, rispondendo anche alle numerose domande di un pubblico molto attento e interessato.
E’ emerso che il digiuno è un fattore protettivo per la durata della vita: “uno studio molto importante di 15 anni fa, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science” – ha spiegato il professor Tabaton – “ha dimostrato come una riduzione calorica del 30% nei primati scimpanzé sin dalla nascita, abbia aumentato la loro durata di vita, insieme al volume cerebrale e alla memoria. Studi confermati anche dal biochimico Valter Longo (autore del libro La dieta della longevità) e i suoi colleghi, che ha dimostrato l’efficacia della dieta mima-digiuno seguendo la quale, per un ciclo di 5 giorni al mese con l’introduzione di sole 700 calorie , si incentiva la rigenerazione neurale e si produce un miglioramento dell’apprendimento e della memoria.”
Ha poi proseguito “poiché non esistono ancora cure contro la malattia di Alzheimer è importante agire sulla prevenzione secondaria attraverso la dieta e una moderata attività fisica (30 min al giorno per 5 giorni la settimana). 20 recenti studi dimostrano una riduzione media del 25-30% dell’insorgenza di demenza nelle persone che adottano la dieta mediterranea, e cioè un alimentazione a basso consumo di carne e insaccati, con elevate quantità di verdure, legumi, frutta, cereali, nonché di grassi polinsaturi (20 gr al giorno di pesce) , olio d’oliva, un misurato apporto di grassi saturi e di alimenti caseari (formaggio e yogurt soprattutto) e un moderato consumo di vino rosso e caffè “.
Concludendo “tutte queste azioni non sono più efficaci quando la malattia è già iniziata. i meccanismi sono incentrati sulla diminuita produzione e sullo smaltimento di β-amiloide, ora è ancora necessaria una conferma con studi controllati ‘caso-controllo’ su casistiche molto più ampie“.
Molto intenso e con passaggi di grande partecipazione emotiva l’intervento di Tiziana Naclerio, presidente della Società di Mutuo Soccorso dott. Raineri, life coach e figlia di madre malata di Alzheimer – alla quale ha dedicato il gruppo facebook di auto aiuto “Alzheimer Imperia Nella luce” – che ha voluto portare l’attenzione su quelle che sono considerate le seconde vittime della malattia , e cioè i caregivers.
“A fronte di oltre 1 milione di malati di Alzheimer in Italia i caregivers sono circa 3 milioni , un esercito di persone che svolge un ruolo decisivo a supporto di un sistema di welfare non a caso definito familista” – ha esordito la life coach “abbiamo un caricopesantissimo, chi non si può permettere di pagare una badante è costretto al lasciare il lavoro per accudire il caro malato, le strutture sono poche, inadeguate , e spesso inaccessibili sia per i tempi di attesa sia per i costi, e tutto ciò è incredibile se si pensa che l’Italia è la nazione più vecchia d’Europa insieme a Giappone e Germania” – e ha continuato – “siamo abbandonati a noi stessi, non sono previsti servizi per i caregivers, che svolgono un compito di grande rilevanza per il sostentamento di tutto il sistema di welfare, e questo sovraccarico fisico ed emotivo ha un impatto significativo sulla nostra qualità di vita, con il peggioramento della salute fisica e psicologica, la rinuncia al lavoro e alla vita sociale. Prendersi cura di se stessi è una delle cose più importanti – e una delle più dimenticate – che possiamo fare come caregiver. Quando prendiamo in considerazione i nostri bisogni, anche la persona che curiamo ne trarrà beneficio.
Per questo motivo ho allo studio un percorso di coaching specifico a supporto dei bisogni emozionali dei caregivers, spero di trovare uno sponsor che possa finanziare il progetto in modo da poter erogare i corsi gratuitamente,anche on line, a una categoria di persone già troppo penalizzata. Chi ha idee e suggerimenti può contattarmi a info@tiziananaclerio.it“.
L’intervento di Tiziana Naclerio si è concluso con un commovente video tailandese che documenta la giornata tipo di un caregiver familiare, con tutte le gioie e le sfide che tale ruolo comporta.
“La sala conferenze straripava di persone. Giovani, anziani, uomini e donne” – ha poi commentato Roberto Guidarini in separata sede, anch’egli con un familiare malato di Alzheimer “questa è la riprova di quanto sia sentito il problema dell’Alzheimer da parte della gente, della povera gente mi verrebbe da dire. A fronte di tanta partecipazione, infatti, dispiace constatare quanto abbiano brillato per la loro assenza i medici, alcuni operatori del settore e gli amministratori imperiesi, a riprova della indifferenza delle Autorità rispetto a questa dilagante emergenza sanitaria e sociale“