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Gli studenti del Marconi in visita al Museo del Divisionismo imparano ad amare l’arte


Nella mattinata del 26 Ottobre la nostra classe, 5AS dell’Istituto Marconi, ha visitato la Pinacoteca della Fondazione C.R.T. di Tortona per completare la panoramica culturale tra Ottocento e Novecento analizzata nella programmazione scolastica.

L’interdisciplinarità’ tra Storia, Italiano e Storia dell’Arte ci hanno consentito di visualizzare, attraverso il percorso espositivo articolato in circa 80 opere, una stagione importante dell’arte italiana caratterizzata dalla varietà e dall’originalità dei linguaggi pittorici non solo dei grandi maestri divisionisti ma anche da pittori di aree periferiche.

Nelle prime due sale ci hanno sicuramente colpito le tele di Giuseppe Pellizza, La donna dell’emigrante  e Il ponte, dove abbiamo rinvenuto le tematiche della questione sociale e della ricerca simbolica, aspetti ben considerati nelle lezioni scolastiche.

La nostra guida, Dott. Paola Bergamini, ci ha inoltre “interrogato” su eventi storici legati alle opere per consentire una lettura dei quadri sia a livello dei contenuti sia di tecnica pittorica. Abbiamo visto ad esempio la ricerca e l’uso del colore diviso, la varietà della pennellata realizzata con stesura “pulviscolare” dal giovane Pellizza, l’uso della luce e la pittura a macchia.  Queste tecniche hanno contribuito fortemente alla resa viva ed efficace delle tematiche sociali.

Ci siamo infatti soffermati più a lungo nella terza sala dove gli artisti, consapevoli degli effetti dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, hanno descritto la questione sociale.

Il quadro di Plinio Nomellini, Piazza Caricamento (1891), è risultato significativo nel rappresentare le diverse realtà sociali in un momento storico di tensioni e scontri così  come La venditrice di frutta (1891) di Emilio Longoni ha evidenziato la condizione del lavoro femminile e infantile di quegli anni.

Abbiamo colto la sensibilità dei pittori nell’indagare le condizioni del proletariato e degli ultimi che diventano però protagonisti nella storia. Il nostro percorso ci ha portato dal realismo sociale al simbolismo fino ai primi saggi della rivoluzione futurista con Umberto Boccioni che, nella sua Casa in costruzione  (1910), propone un confronto tra passato e presente o a Giuseppe Cominetti che esalta da buon futurista l’interventismo nella prima guerra mondiale con il suo Traino del cannone (1915).

Ringraziamo per l’esperienza vissuta la preziosa guida, Dott.sa Paola Bergamini, che ci ha messo alla prova con domande di storia inerenti alle tematiche dei quadri e le nostre insegnanti Cristina Ferretti e Maria Eugenia Moy che ci hanno preparato e accompagnato.

Peccato non essere riusciti a ritornare in tempo in classe per il compito di Fisica… 

Yoel Kebede e Margherita Panzanini, Classe 5AS


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