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Depuratore scaricava plastica nel fiume Tanaro e in mare, provocando inquinamento. Scoperto dai Noe di Alessandria


Nell’ambito dell’attività ispettiva volta a verificare la corretta gestione dei rifiuti prodotti dagli impianti di depurazione, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria, coadiuvati dai colleghi Forestali e da personale specializzato della Provincia di Alessandria, hanno rivolto la loro attenzione verso gli impianti di depurazione della provincia di alessandrina.

Il controllo è stato orientato a prevenire lo sversamento dei rifiuti plastici in mare che devono essere trattenuti dall’operazione di “sgrigliatura”, posta in ingresso di tutti i depuratori urbani, cioè l’operazione di separazione del refluo liquido da tutte quelle parti grossolane che il flusso porta con se nelle fognature.

Durante gli accertamenti, confrontando le autorizzazioni e le planimetrie dell’impianto con la realtà dei fatti, è emersa la presenza di una grande “valvola di by-pass”, posta prima dell’inizio della catena depurativa, che permette di deviare il flusso liquido direttamente nel Fiume Tanaro senza essere sottoposto ad alcuna attività di depurazione.

Detto congegno, che al momento dell’ispezione non era in funzione, non risulta presente negli atti autorizzativi che consentono al depuratore di operare lecitamente.

L’apparato in questione è stato sottoposto a sequestro amministrativo, consentendo comunque al depuratore di mantenere tutte le sue funzionalità.

Il responsabile legale dello scarico si è visto notificare una sanzione amministrativa di elevato importo edittale, da corrispondere alla Provincia di Alessandria per la violazione del divieto di aprire scarichi idrici di acque reflue urbane in assenza delle prescritte autorizzazioni.

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