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A Tortona la Minoranza sta svaccando? I consiglieri abbandonano l’aula nel momento topico per il futuro della città

Non ce ne vogliano i consiglieri di minoranza, che conosciamo personalmente tutti e qualcuno stimiamo anche, ma l’atteggiamento tenuto durante il Consiglio Comunale di mercoledì sera a Tortona, è difficilmente spiegabile e non può passare sotto silenzio ma deve essere assolutamente valutato chi conosce profondamente la politica locale.

Se non scrivessimo quello che segue potremmo essere tacciati di mancanza di obiettività e senso critico, mentre Oggi Cronaca, a differenza di tanti altri giornali, è anche il più letto della città perché non le manda a dire, ma scrive le cose come stanno, anche se talvolta, in modo un po’ brutale.

I fatti sono questi: i consiglieri di minoranza eletti dai cittadini per programmare il futuro di Tortona (e non solo), in uno dei momenti più importanti proprio per il futuro della città, invece che intervenire facendo presente la loro posizione, abbandonano l’aula e decidono di non partecipare alla discussione per il futuro urbanistico di Tortona.

Il tutto con delle motivazioni che -francamente- lasciano veramente di stucco.

Questo è stato l’atteggiamento tenuto dai consiglieri di minoranza che mercoledì sera in un importante consiglio comunale dove è stata approvata la variante al piano regolatore dopo vent’anni di discussione dall’ultimo progetto, hanno deciso di risultare “non pervenuti”.

Incredibile ma vero e c’è da chiedersi a questo punto, con quale coraggio questi consiglieri potranno presentarsi alle prossime elezioni comunali se, in uno dei momenti topici della legislatura, hanno fatto mancare la loro presenza.

A nostro avviso nessuno dei consiglieri comunali uscenti, per correttezza nei confronti delle persone che li hanno votati, dovrebbe candidarsi alle prossime elezioni comunali.

Riteniamo quello dell’altra sera, infatti, un vero e proprio atteggiamento negativo, una “macchia”, che non dovrebbe mai esserci in un consigliere comunale chiamato a difendere e tutelare gli interessi della gente.

Abbiamo parlato di scarse motivazioni perché affermare che i consiglieri di minoranza non hanno avuto il tempo di consultare la documentazione, quando la documentazione – secondo quanto affermato dalla maggioranza – era a disposizione da luglio e sono state fatte due riunioni della commissione convocate con tre giorni di preavviso nel mese di ottobre, sono motivazioni che non  possono giustificare un gesto così clamoroso.

No, così non si fa: noi pensiamo sia è una mancanza di rispetto nei confronti della città e delle persone che li hanno votati, dando loro il mandato di garantire un controllo a ciò che fa la maggioranza.

Perché questa è la democrazia: chi ha più voti vince e comanda ma chi va all’opposizione ha il dovere civico di controllare quello che fa la maggioranza.

Un dovere che non si può sostituire con una lettera inviata al Prefetto come hanno fatto i 6 consiglieri di opposizione, perché  così, a nostro avviso, si viene meno alla democrazia.

Troppo comodo non partecipare e demandare tutto ad un organo superiore: chi fa politica (o chi ha la presunzione di farla) non rifugge il confronto, ma lo accetta, anche se che non ha i numeri per vincere.

Però ci prova, prova a convincere l’avversario delle sue ragioni e chissà mai che possa riuscirci, anche se solo in parte.

Abbandonare il campo di battaglia prima che questa inizi, anche nella vita, significa rinunciare al confronto, ma soprattutto significa che si è deboli o che non si ha più nulla da dire.

Significa non avere gli attributi per reggere il confronto o per cercare di fare qualcosa per la città.

Ecco perché nessuno dei consiglieri uscenti di minoranza, per correttezza, a nostro avviso, dovrebbe ricandidarsi.

Probabilmente non sarà così perché in politica, di voltagabbana ce ne sono tanti, ma noi, come detto ad inizio articolo, non possiamo sottacere a tutto questo.

Angelo Bottiroli



P.S. Per chi non si ricordasse, i 6 consiglieri di minoranza sono: Giuseppe Bottazzi, Giovanni Ferrari Cuniolo, Luigino Bonetti, Fabio Morreale, Fabrizio Dellacà e Davide Colonna.

 

 

 

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