Parte da Carrega Ligure, Comune con 87 abitanti (erano oltre 3.300 nel 1861!), Comune dell’Appennino con la minor densità di popolazione in Italia, l’appello alla politica nazionale per inserire nella legge di stabilità alcuni provvedimenti specifici relativi alla fiscalità di imprese, esercizi commerciali, persone fisiche che risiedono nelle zone montane. Desertificato, ma con la volontà di far parte del Parco dell’Appennino piemontese (strumento di pianificazione e sviluppo), Carrega rappresenta il cuore delle aree interne, in Alta Val Borbera, all’estremità sudorientale del Piemonte, dove si incrociano quattro Regioni e vi è il confine con Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna. Alla fiera agricola, il primo cittadino Marco Guerrini ha lanciato un appello alla politica, a tutte le forze istituzionali: “qui serve una fiscalità peculiare e differenziata“. “Solo così fermiamo lo spopolamento e l’abbandono – precisa il sindaco – Sono importanti gli incentivi per le nuove imprese, agricole ad esempio, con il premio di insediamento del Psr ad esempio. Ma poi bisogna consolidare la loro presenza e forza, stabilizzarla. E questo si può fare differenziando le imposte. Un bar qui a Carrega non può pagare le stesse tasse di un bar di piazza San Carlo a Torino o di piazza San Babila a Milano. È un appello forte: la politica intervenga, ci ascolti”. Uncem lo chiede da tempo e lo ribadisce oggi, alla vigilia dell’avvio dell’attività parlamentare d’autunno. “Nella legge di stabilità 2019 serve un segnale – spiega Marco Bussone, presidente nazionale Uncem – ed è importante che il tema sia stato ripreso anche dal Presidente della Regione Chiamparino. Ne abbiamo già parlato con autorevoli esponenti politici e registriamo positive aperture. Ora si deve dare gambe alle proposte e vanno portate in Parlamento”.
Sul tavolo c’è l’istituzione di “zone a fiscalità di vantaggio” oppure di “zone economiche special”, queste ultime introdotte nell’ordinamento italiano dal Decreto Sud, il Dl 91/2017, per favorire la crescita economica nelle aree del Mezzogiorno. “Sono stati individuati alcuni porti, con un ‘porto franco’ necessario – prosegue Bussone – ma chiediamo ai Parlamentari di portarle ad esempio sperimentalmente sulle aree interne pilota ovvero in alcuni Comuni delle aree Parco, come proposto a Carrega Ligure. Devono essere individuate precise opportunità e ricadute. Uncem è disponibile per fare questa operazione con Mef, Ministero delle Autonomie e Agenzia della Coesione. Parallelamente dovremo lavorare con i Parlamentari per cambiare il fondo di solidarietà comunale ed evitare che un Comune come Carrega Ligure versi ogni anno allo Stato 55mila euro che ha incassato con le imposte. Questo meccanismo non funziona. Si deve permettere ai Comuni di fissare aliquote sugli immobili, avere saldi invariati e costruire un sistema fiscale realmente basato sull’autonomia impositiva, dando piena fiducia ai Sindaci e alle Amministrazioni locali”.