Caro Direttore,
nuovamente a disturbarLa per chiedere un piccolo spazio sul Suo giornale OnLine.
Pure qui dalla Germania, paese dove attualmente lavoro, ho l’occasione di leggere notizie che mi lasciano particolarmente perplesso.
Ho letto sui giornali ed appreso dai miei genitori che Tortona è stata militarizzata dalla forza pubblica a causa di una “contromanifestazione” all’apertura della nuova sede tortonese di CasaPound, da parte dei sinistroidi del movimento antifascista e l’A.N.P.I., sempre presente in queste circostanze.
Non voglio fare demagogia né tantomeno cercare di cambiare il modo di pensare degli italiani in quanto nulla di più giusto si può trovare nella massima detta a suo tempo da Massimo d’Azeglio “Fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani”. Non ci è mai riuscito nessuno; forse uno ma è durato poco, ahimè.
Mi vorrei solo soffermare su un paio di punti, giusto per riflettere assieme a Lei ed ai Lettori che dedicheranno qualche minuto alla lettura di questo mio scritto.
Spesso si associa questo movimento “neofascista” chiamato CasaPound con il fascismo. Orbene, chi ha studiato bene questo periodo storico della nostra Nazione (e per bene intendo su testi e documenti non “drogati” da rifacimenti storici di parte) si renderà subito conto che CasaPound Italia tutt’altro è che un rifacimento del Partito Nazionale Fascista. Gli manca tutto.
Quindi? Che senso ha manifestare contro qualcosa che non è come la si definisce?
Un altro pensiero su cui vorrei soffermarmi è un filino più sottile. I nonni, i padri, gli zii i parenti e gli amici degli attuali militanti dell’A.N.P.I., a suo tempo, si misero il fazzoletto rosso al collo ed armarono le proprie mani, per combattere un sistema di governo decotto ed un invasione militare da parte di un esercito al quale eravamo alleati. Per combattere per la libertà di pensiero e di espressione. Guerra civile che portò all’approvazione della Carta Costituzionale della Repubblica Italiana. Meravigliosa legge! La più bella!
Ora, la carta costituzionale, fra le tante cose, promuove la libertà di manifestazione del proprio pensiero e quant’altro che dia dignità intellettuale a ciascun individuo e vieta chiaramente la ricostituzione del disciolto partito fascista.
Ma qui nessuno sta ricostituendo nulla che è vietato. CasaPound è partito politico regolarmente riconosciuto dallo Stato. Come può lo Stato riconoscere qualcosa che è vietato dalla Costituzione, madre di tutte le leggi?
E’ forse quindi questa una protesta contro la libera espressione di un’ideologia? Se così fosse, la contraddizione in cui cadono ogni giorno i militanti antifascisti e l’ANPI è di proporzioni bibliche.
Abbiamo bisogno di persone che lottano per i veri problemi che affliggono i giovani, gli anziani, i lavoratori e i cittadini che vorrebbero finire giustamente di lavorare con una pensione dignitosa ad un età accettabile. Che lottano contro il clientelismo e la corruzione che regnano sovrani nella pubblica amministrazione. Che lottano contro tutte le organizzazioni criminali di stampo mafioso e non. Che lottano per la sanità pubblica. Per le infrastrutture pubbliche, per i servizi per i futuro dei nostri figli. Per tutti gli altri innumerevoli problemi del nostro Stato.
E’ qui che bisogna mettersi il fazzoletto rosso intorno al collo. Ma a spiegarlo a certa gente si perde solo acqua tempo e sapone.
Grazie per l’attenzione e lo spazio dedicatomi.
Pier Paolo F. G. Liuzzo