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La promozione dei Sobborghi di Alessandria per le sere d’estate. Si inizia dalla Faschetta con il cantautore Gian Pierett

L’attenzione con cui l’Amministrazione Comunale guarda alla valorizzazione dei Sobborghi di Alessandria si declina anche relativamente al periodo estivo e alla possibilità di proporre alcune occasioni di svago e intrattenimento, soprattutto per coloro che sono rimasti “a casa” o sono ancora in attesa di andare in ferie.

Nell’ambito di questa strategia si colloca a pieno titolo l’evento in programma il prossimo venerdì 17 agosto alle ore 21 a Spinetta Marengo presso la Piazza delle Scuole Elementari.

D’intesa con il Sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, l’Assessorato comunale alle Manifestazioni ed Eventi guidato dall’assessore Cherima Fteita, propone infatti agli abitanti della Fraschetta un concerto con brani degli Anni 60’ per rivivere uno dei periodi storici più significativi della musica Italiana.

Sarà una serata speciale con un’ora di grandi successi interpretati dalla voce di Gian Pieretti, pseudonimo di Dante Luca Pieretti, che spazierà da “Pietre” al “Vento dell’Est”, a “Felicità”… per citare alcuni dei successi che saranno interpretati dal cantautore accompagnato, per l’occasione, dalla chitarra suonata dall’alessandrino Claudio Damiani.

La serata — presentata da Stefano Venneri — è ad ingresso libero e sarà preceduta da musica liscio e balli di gruppo.

 

Gian Pieretti nasce a Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia, il 12 maggio 1940. Dopo essersi trasferito a Milano nel 1959, inizia a suonare in un gruppo, I Satelliti, che accompagna Ricky Gianco, e a comporre canzoni insieme a Gianco, che le incide; durante una serie di serate in Belgio ha modo di ascoltare una canzone di Salvatore Adamo (con cui si esibiscono in una manifestazione) che in quel periodo riscuote molto successo, Amour perdu. Ritornato in Italia, firma un contratto con la Vedette e incide la canzone del cantautore belga nel 1963 in un 45 giri inciso con lo pseudonimo Perry, con il titolo Perduto amor.

Con alcune modifiche alla musica, il brano viene firmato da Pieretti e Gianco. Il disco contiene sul lato B una canzone scritta dai due musicisti, Uno strano ragazzo, che è, dopo Coccinella di Ghigo Agosti, la prima canzone nella musica leggera italiana ad occuparsi di omosessualità. Dal secondo 45 giri in poi usa lo pseudonimo Gian Pieretti, e comincia a far serate in proprio con un suo gruppo di accompagnamento, I Grifoni (che diventeranno, con qualche cambiamento nella formazione, I Quelli e, in seguito, la Premiata Forneria Marconi), con Roberto Frizzo alla chitarra (sostituito alla fine del 1965 da Giorgio Logiri). Questi primi singoli, a metà tra il beat ed il genere tipico dei cantautori, riscuotono un successo relativo: l’esplosione avviene nel 1966. Pochi mesi prima ha avuto successo, anche in Italia, Donovan: Pieretti scrive con Ricky Gianco una canzone che musicalmente si ispira alle melodie del cantore d’oltremanica, e che nel titolo cita uno dei primi brani di Donovan, Catch the wind: la canzone, che diventerà un classico degli anni ’60, è Il vento dell’est, e porta per la prima volta il cantautore nelle posizioni alte dell’hit-parade. Pieretti ha inoltre modo di conoscere personalmente Donovan, ed è proprio lui a fare il suo nome al celebre scrittore Jack Kerouac che, dopo aver ascoltato la canzone, lo vuole accanto a sé per un breve ciclo di conferenze-happening tenute a Milano, Roma e Napoli nell’ottobre dello stesso anno: ciò gli conferisce una credibilità ed uno spessore che lo pongono in un’area colta del beat italiano.

L’anno dopo partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Antoine con Pietre, ancora una volta scritta con Gianco: la canzone, costruita sulla falsariga di Rainy day women # 12 & 35 di Bob Dylan (pubblicata pochi mesi prima in Blonde on Blonde), nell’esecuzione dell’autore pone in risalto l’aspetto di canzone di protesta, mentre la versione del francese (che risulterà essere alla fine dell’anno la più venduta) trasforma il brano in una sorta di marcetta commerciale.

Sul retro Pieretti riprende una canzone, Via con il tempo, che aveva scritto per I Quelli: la loro incisione era più vicina al beat, mentre quella di Pieretti si caratterizza per le sonorità folk. Il successo, comunque, fa sì che la Vedette gli consenta la pubblicazione di un album, Se vuoi un consiglio, che oltre a racchiudere quasi tutti i 45 giri pubblicati, contiene qualche brano inedito.

Altro successo dell’anno è Julie 367.008, con la musica caratterizzata dall’uso del sitar: una curiosità legata a questo brano è che il numero citato è quello del telefono di Dori Ghezzi, all’epoca amica del cantante.

Cambia poi casa discografica, passando alla Dischi Ricordi, dove continuano le canzoni di successo come Felicità felicità, che partecipa al Cantagiro 1968, e Celeste, che partecipa alla stessa manifestazione l’anno successivo, canzone stranamente simile ad Atlantis di Donovan, che era stata già pubblicata in Gran Bretagna nel novembre del 1968. Pubblica il secondo album, Il viaggio celeste di Gian Pieretti, nel 1969.

 

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