Anche chi la conosce ha stentato a vedere in quello sguardo trasfigurato e disperato, la donna mite e serena che vedete nella foto a fianco, ma l’immagine pubblicata sui media è stata presa in un momento cruciale, durante un dramma che ha sconvolto l’Italia, e non solo.
La poliziotta tortonese, che non ama apparire, ha lavorato ininterrottamente per circa tre giorni e ha vissuto dal vivo il crollo del ponte Morandi: è stata una delle prime, se non la prima in assoluto, a giungere sul posto pochi minuti dopo il disastro.
Laura Bisio è nata a Tortona, dove abita insieme al marito, Paolino Ambrosino, (ultimo comandante della Polfer di Tortona prima che venisse chiusa) ma è in servizio presso la Questura di Genova insieme al cane da ricerca Night Spirit, dal quale non si separa praticamente mai,
Martedì 14 agosto, pochi minuti prima del crollo del ponte Morandi, Laura Bisio, insieme a Night Spirit e al suo collega, l’agente scelto Francesco Piliego, stavano effettuando perquisizione antidroga con gli agenti delle volanti proprio in quella zona, vicino all’Ikea, con l’altro cane del nucleo cinofili, Cora.
E’ in quel preciso istante che accade l’imponderabile: il ponte Morandi crolla all’improvviso sotto gli occhi di Laura che si rende immediatamente conto del cataclisma che ha di fronte.
Chiama il marito per avvisarlo: “Paolo, Paolo, è crollato il ponte Morandi a Genova, è un disastro, sto bene ma è terribile”.
Poche parole, poi, mentre la situazione era ancora di assoluto pericolo, Laura, insieme a Night Spirit, specializzato nella ricerca delle persone, si recano là dove è appena crollato il ponte.
“Nel mucchio di macerie – racconta la tortonese – Night individua in pochi istanti una donna incastrata in un veicolo con accanto un uomo privo di vita. Cerchiamo ditranquillizzarla in attesa dei soccorsi che avevo già chiamato”.
Il cane, però, non perde tempo e trascina la sua padrona dentro la Fabbrica del Riciclo dove avverte la presenza di altre due donne schiacciate dalle macerie.
“Avevano le voci flebili – aggiunge Laura – si lamentavano per il dolore e la paura” Anche loro sono state salvate dai soccorsi, giunti subito dopo.
Dopo questo incredibile salvataggio il cane sposta nel torrente. Per farlo scendere nel greto del Polcevera viene usata una “pescaggina” di fortuna realizzata con l’aiuto di alcuni passanti. Night Spirit salva le vite di altre tre persone tra le macerie. E riporta pure una ferita ai polpastrelli delle zampe.
Laura che era insieme a lui usava scarpe ad hoc, ma purtroppo il cane, per individuare le persone ancora vive tra le macerie, è stato costretto a camminare su vetri, lamiere e altro materiale tagliente.
Per tre giorni consecutivi Laura e Night lavorano incessantemente una a fianco dell’altro, poi entrambi tornano a casa.
Laura è nata e cresciuta a Tortona, dapprima ha conseguito la qualifica di conduttore cinofilo di polizia giudiziaria, ed in seguito ha conseguito le specializzazioni di salvataggio in acque interne ed esterne, di conduttore cinofilo di ricerca e soccorso in superficie e sotto le macerie, di conduttore cinofilo per la ricerca di sostanze stupefacenti e psicotrope e, dal 2002, è diventata istruttore cinofilo nazionale della Polizia di Stato.
Come si può notare fa la poliziotta da tantissimo tempo ed è ormai abituata a vedere scene “crude” e tragedie di ogni genere: insieme al cane Peter Pan, tra l’altro, era stata in Abruzzo durante il terremoto de L’Aquila e come chirurghi, soccorritori, vigili del fuoco e tante altre persone abituate a vedere certe scene hai ormai superato l’emozione della prima volta.
Quando sei al lavoro, in occasioni come queste, il pensiero viene distolto e si focalizza su quello che devi fare, che nel caso di Laura e Night era quello di salvare vite umane. Poi quando tutto finisce, e rientri a casa il pensiero ritorna inevitabilmente su quello che è successo: ritorna, e ti martella.
Così dopo tre giorni di duro lavoro Laura e Night sono rientrati a casa e la poliziotta tortonese, come capita spesso in questi casi saluta riabbraccia i familiari poi si chiude per breve tempo in sé stessa. Parla poco e ripensa a ciò che è accaduto.
Chissà forse avrebbe voluto salvare più persone o forse pensa semplicemente a quanto sia fragile la nostra vita e a tutti coloro che l’hanno persa durante un temporale, là, sotto le macerie del ponte Morandi di Genova, in quel maledetto 14 agosto 2018.
Angelo Bottiroli