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Personaggi Alessandrini: Gelindo, il personaggio tanto immaginario quanto concreto

Il personaggio è tratto da un testo d’una Commedia Dialettale ricostruito negli anni, presentato per la prima volta nel 1924 al Teatro San Francesco nell’omonima via di Alessandria comparso in scena sempre; nonostante gli eventi bellici, mai ha mancato al suo appuntamento natalizio per la gioia di grandi e piccoli

 

Il copione base della Divota Cumedia pare sia scritto dall’avvocato casalese Giacomo Antonio De Giorgi, diffuso nel 1797, ripreso dagli alessandrini nel 1840.

È il racconto del pastore dell’alessandrino in cammino per ottemperare al Censimento più famoso della storia, secondo l’editto dell’Imperatore Ottaviano.

Il suo percorso è allietato dall’incontro con Maria e Giuseppe, in cerca di un luogo per trascorrere la notte.

Gelindo, il nome pare abbia la derivazione etimologica da gelo,  è entusiasta del casuale rendez-vous, ignaro dell’importanza sia delle Persone incontrate, come del momento storico, tuttavia è profondamente colpito; a casa non può far a meno di esternare alla famiglia, ai suoi collaboratori … racconta, .. racconta .. e.. racconta .. a tutti, all’infinito … nel frattempo accadono eventi davvero eclatanti, sempre ascoltati, sempre nuovi allo stesso tempo: … or son già ben oltre novant’anni!/ da quel dì, quando le scene/ hai per primo calpestato./ Quanti alessandrini nei tuoi panni/ le tue pene,/ i tuoi ansiosi affanni/ sul piccolo palco han  interpretato.

Caro Gelindo, qulcuno ha detto: .. Tu vuoi bene alla città,/ in San Francesco, ogni  anno,/ difendi la verità,/ Sotto forma di  businà./ Vieni, o caro Gelindo!/Ti aspettiamo ogni inverno!../ con Tirsi; con il buon Mafè,/ anche se malfermo,/sempre in forma è.

La businà è stata così interpretata: … Racconti le nostre storie,/ nel teatro sempr’affollato,/ tu rinnovi le  memorie.

Ogni anno il suo pubblico l’attende anzi: .. Mai! Poi  mai!  Sarai dimenticato!/ Tanta vita auspichiamo/ al Gelindo tanto amato./ Tutti insieme t’attendiamo!/ Bon compleanno, t’auguriamo./ Con affetto t’abbracciamo!

Le rime sono state composte per l’edizione del 2014, ossia nel novantesimo genetliaco del nostro pastore, eppure sempre valide. All’anno prossimo! 

                                                           Franco Montaldo


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