Il nuovo murale si intitola “2 giugno” ed è stato realizzato da Fabrizio Falchetto e dalla figlia Sofia.
“Speriamo piaccia – dice Fabrizio Falchetto – lo abbiamo realizzato in Piazza Milano a Tortona, con il benestare del proprietario del muro. Quest’anno c’è venuta così l’idea di festeggiare il compleanno di questa “povera “ Italia bistrattata. Il murales è abbastanza semplice e immediato, e non ci siamo dannati tanto con i materiali, in quanto quel muro è condannato alla demolizione. Speriamo venga colta l’ironia … e, al di là della semplicità del disegno – e del messaggio palese – ci domando quanti possano cogliere le simbologie che lo caratterizzano.”
Le simbologie sono diverse: L’omino un po’ storto (stiamo prendendo bastonate da tutti i cantoni), che si aggrappa alla bandiera che se ben sospesa da terra riesce a sorreggerlo (gli ideali che rappresenta la bandiera, sono forti), poi quel rosso tendente al rosa di certe scritte (la discriminazione contro le donne), la pianta sullo sfondo sterile e senza foglie (la pianta è la vita e – di questi tempi – la vita è dura, non ci sono molte prospettive per i giovani e neanche tante sicurezze per gli anziani, in compenso ci sono tanti dubbi e all’orizzonte …), il cane che fa pipì (sul 2 giugno o sulla tag degli artisti …? – il cane che rappresenta l’amico fedele e … quel gesto irriverente, è la considerazione che gli amici dell’Italia hanno per l’Italia o gli amici degli artisti hanno per il lavoro degli artisti …?).
“Poi ci sono altre cose – aggiunge Fabrizio Falchetto – e altre cose ancora …, tipo: “che resiste. Contro qualunque muro di ostilità”, cioè: W l’Italia che resiste contro qualunque muro di ostilità, oppure il messaggio intende dire che realizzare murales, contro qualunque muro, fa il mondo più bello e se il mondo è più bello, si smorza pure qualunque ostilità …?, oppure tutte e due le cose insieme …? Comunque noi – europeisti convinti – abbiamo un po’ come l’impressione che tanti e, forse noi italiani tra i primi, non ci ricordiamo più cosa è stata l’Italia nella storia e nella storia dell’arte e del bello, questo non per vivere di ricordi, ma per pretendere rispetto e perseguire certi ideali per un nuovo rinascimento.”