La stazione di Diano nel comune di Diano San Pietro è sempre più degradata e, a quanto pare, è diventata preda di tanti immigrati extracomunitari che la usano come dormitorio.
Non potendo utilizzare locali chiusi, hanno pensato bene di bivaccare sotto il sottopassaggio al riparo dalle intemperie della notte.
E’ già capitato diverse volte e le lamentele alla redazione di Oggi Cronaca sono giunte numerose. A lamentarsi sono soprattutto le donne che sono costrette a prendere il treno: “Non se ne può più – dice una nostra lettrice – al mattino ti trovi gli extracomunitari che dormono sotto il sottopassaggio. È proprio uno schifo.”
Abbiamo deciso di occuparci nuovamente del problema e di andare a fondo della questione per capire se, come e quando le Ferrovie hanno intenzione di intervenire.
In una lettera di alcune settimane fa, il responsabile delle Ferrovie, Marco Torassa, aveva assicurato l’assessore regionale ai trasporti della Liguria, Giovanni Berrino, che entro la fine del marzo scorso ci sarebbe stata la posa dei distributori automatici di bevande ed entro la fine di aprile i bagni sarebbero stati aperti.
Le ferrovie avrebbero voluto che ad occuparsi della gestione dei bagni della nuova stazione, fosse il Comune di Diano Marina, ma siccome non ha senso che un Comune vada a tenere puliti i bagni che si trovano fisicamente in un altro comune, le “promesse” delle Ferrovie sono andate a farsi benedire con tempi e modi che non sono stati rispettati.
La la stazione di Diano è rimasta ancora così com’era stata inaugurata a dicembre 2016: senza bagni, senza bar o distributori automatici e senza tutto.
In compenso qualcosa è arrivato: gli immigrati extracomunitari che da qualche tempo hanno deciso di utilizzarla anche come dormitorio.
La situazione però, a quanto pare, però, è destinata a finire presto.
Il Comune di Diano Marina, infatti, come centro capofila del comprensorio dianese, ha avviato una serie di incontri con i dirigenti delle Ferrovie dello Stato proprio sulla questione della stazione di Diano, individuando un soggetto pubblico locale che potrebbe utilizzare parte della stazione come sede decentrata della sua attività.
Questo soggetto utilizzerebbe un piccolo spazio come deposito per mezzi e attrezzature e in cambio garantirebbe l’apertura, la gestione e la pulizia dei bagni, nonché il controllo e la vigilanza, sia alla stazione che ai distributori di bevande che verranno installati a breve.
Solo la presenza di questo soggetto pubblico, infatti, eviterebbe lo stazionamento dei migranti alla stazione, fungendo altresì da deterrente contro l’invasione degli stranieri. Inoltre garantirebbe un presidio di sorveglianza e controllo.
Insomma una situazione ottimale, ma la convenzione con questo soggetto è ancora in fase di stipula, per cui, per non precludere il successo dell’operazione (che speriamo ardentemente possa andare in porto al più presto), non aggiungiamo altro.
Sala d’aspetto vuota senza nulla e bagni chiusi