Un avvenimento eccezionale che Tortona ricorderà a lungo anche se Paolo Nespoli ha promesso che ritornerà.
Questo è stato l’incontro pubblico e privato della Comunità Tortonese con i due astronauti della stazione spaziale internazionale: l’americano Randolph Bresnik e l’italiano Paolo Nespoli, entrambi della Nasa
Gli oltre 200 fortunati che sono riusciti ad entrare nella Sala convegni della Cassa di Risparmio di Tortona strapiena oltre l’inverosimile, hanno infatti assistito a qualcosa di veramente eccezionale.
Prima però ci sono stati altri momenti: l’arrivo a Tortona al mattino con l’accoglienza del Sindaco, Gianluca Bardone, a Palazzo comunale, il trasferimento alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona per l’incontro con i bambini e i ragazzi, poi nel pomeriggio il trasferimento a Casalnoceto per la visita al Centro Paolo VI, poi all’ Osservatorio Astronomico Naturalistico di Casasco e a Volpedo presso lo Studio del pittore Giuseppe Pellizza.
Si è così arrivati nuovamente a Tortona pr l’incontro finale (e aperto al pubblico) presso la Sala Convegni della Fondazione, dove però c’era solo Paolo Nespoli perché Bresnik ha dovuto disertare per sopravvenuti impegni e forse è stato un bene perché da solo, Nespoli, senza l’obbligo di tradurre dall’inglese all’italiano l’intervento del suo capo missione spaziale, ha dato il meglio di sé stesso.
Fuori dalla sala circa 200 persone che non sono riuscite ad entrare perché i posti all’interno della sala erano già tutti occupati ed ha fatto molto bene l’assessore alla cultura Marcella Graziano a portare fuori almeno per 10 minuti l’astronauta per un breve incontro con chi non ha trovato posto.
In sala Nespoli ha saputo incollare il pubblico alle immagini, ha parlato di come si fa a diventare un astronauta, gli anni di preparazione, ma soprattutto ha spiegato com’è la stazione spaziale, come si sta lassù, come ha fatto a vivere 4 mesi senza forza di gravità, cosa si prova e tutte quelle sensazioni che un uomo ha quando fa qualcosa di straordinario.
Difficile condensare in poche parole oltre un’ora e mezza di intervento ma proveremo a farlo sottolineando quelli che secondo noi sono stati gli aspetti più interessanti.
Inanzi tutto due dati tecnici: la stazione spaziale internazionale dista dal pianeta soltanto 400 Km e impiega un’ora e mezza per fare il giro della Terra, quindi nell’arco di una giornata gli astronauti assistono a 16 albe, e 16 tramonti.
La stazione viaggia a 28 mila Km all’ora cioé 8 Km al secondo. Quasi la metà dei moduli e del materiale di cui é composta è stato costruito dall’Italia.
“La sensazione che si prova stando lassù – ha detto Palo Nespoli – è come quella di cadere. Si cade sempre e la stazione continua a farlo; solo che candendo segue la curva della terra, quindi è un cadere continuo, ma poi ci abitua. Sulla stazione tutti lavoravano duro: dalle 7,30 alle 22,30. Il sabato e la domenica solo 4 ore ma c’era da fare le pulizie e la manutenzione. Cosa si fa lassù? Esperimenti. Sempre esperimenti. Da terra gli scienziati ci dicevano cosa dovevamo fare e noi eravamo il loro braccio operativo.”
“Ho sempre sognato di fare l’astronauta e sono contento di esserci riuscito. Sembrava impossibile e prima di salire sulla stazione ho dovuto attendere 7 anni di addestramento ma alla fine ce l’ho fatta. C’è solo una cosa che non permette di realizzare i sogni ed è quella di non provarci, per cui è sbagliato non è provare a realizzarli. Poi c’ è un’ altra cosa importante da tenere a mente e sono gli errori: non vergognatevi di fare errori, non fate come tanta gente che cerca di nasconderli: dagli errori si impara.”
“La stazione spaziale – ha aggiunto Nespoli – è l’esempio dove Stati e popoli divisi fra di loro possono lavorare insieme per un obiettivo più grande dei singoli.”
L’aspetto più importante però Nespoli lo ha spiegato in poche parole: “La Terra vista dall’altro è qualcosa di straordinario: per arrivare vicino a capire quanto sia bella, abbiamo realizzato un filmato (che trovate al link https://www.youtube.com/watch?v=rgBKFEeXfww). La Terra è piccola, non immaginate quanto e noi dobbiamo averne cura.”
Un messaggio chiaro e lampante, un messaggio di amore per questo Pianeta che stiamo riducendo peggio di un colabrodo e meriterebbe sicuramente un po’ di tregua.
L’incontro con i bambini