Era il parco dei nuovi nati, il luogo dove il sindaco di Castelnuovo ogni anno pianta un albero per ogni neonato che viene alla luce. E’ frequentato anche da ragazzi che si recavano in visita al “loro albero”, lì piantato, come la legge prevede, in occasione della loro nascita, ma in realtà era un vero e proprio centro di smistamento della droga meta di clienti, pusher e grossisti provenienti da Genova, Milano e da tutta la provincia di Alessandria.
Questo hanno appurato i Carabinieri della Compagnia di Tortona che hanno sgominato una vera e propria gang, operando 14 arresti e 15 denunce.
Sono gli esiti dell’operazione “Smoke Christmas” che ha preso il via prima di Natale (di qui il nome i codice) e si è conclusa in questi giorni.
Un’attività durata sei mesi di indagini da parte dei Carabinieri della Compagnia di Tortona che hanno concluso un’attività di contrasto allo spaccio di droga che li ha visti impegnati nel territorio di Tortona e Castelnuovo Scrivia.
Tutto nasce nel dicembre scorso quando ai Carabinieri di Castelnuovo Scrivia e di Tortona sono pervenute numerose segnalazioni da parte di diversi abitanti di Castelnuovo Scrivia che lamentavano come non fosse più tranquilla e sicura la frequentazione del cosiddetto “Ambiente Scrivia” il parco verde alla periferia del paese solitamente utilizzato per passeggiate, per la pesca sportiva e momenti di relax.
Le notizie indicavano la incessante presenza di persone che, “nascoste” tra la vegetazione per tutto il giorno, ne uscivano per incontrare brevemente altri individui, i quali si allontanavano poi in tutta fretta, percorrendo l’argine del torrente.
Ha preso il via l’indagine e fin dai primi servizi di osservazione svolti, appariva evidente ai carabinieri, come tali movimenti corrispondessero a compravendita di sostanze stupefacenti, da parte di un gruppo di magrebini clandestini che si alternavano nella presenza, anche a gruppi di più persone.
La prosecuzione delle attività ha infatti permesso di individuare il loro capo in Omar El Abbassi, classe 1997, detto MIMMO.
Lui, secondo l’accusa, assoldava alternativamente suoi connazionali clandestini sul territorio italiano (tra cui due latitanti poi tratti in arresto) che accompagnava, partendo da Milano con auto intestate a prestanome, nella zona del torrente Scrivia.
Nel corso dell’intera operazione, comunicata per le sue peculiarità e i suoi risvolti alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, sono stati arrestati in flagrante 14 persone (fra cui 6 residenti nel tortonese, 2 nell’alessandrino, 1 a Voghera, 3 a Genova e 2 a Milano) e denunciati in stato di libertà altri 15 individui, tra cui le vedette, che avevano svolto attività anche di tipo logistico, avvisando gli spacciatori della presenza delle forze dell’ordine in cambio di un trattamento di favore in occasione degli acquisti, la cui posizione è ora vaglio della magistratura per le violazioni di spaccio di stupefacenti e detenzione a fini di spaccio.
Alcuni dei responsabili devono rispondere anche di favoreggiamento personale e resistenza a pubblico ufficiale, poiché all’atto del controllo, per sottrarsi all’arresto, forzavano un posto di blocco dei Carabinieri.
Ingente la quantità di droga sequestrata: quasi 5 chilogrammi di hashish, 70 grammi circa di marijuana, 100 grammi di eroina, 55 grammi di cocaina e una decina di flaconi di metadone.