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Dopo 23 anni Claudio Scajola torna sindaco di Imperia. L’incongruenza politica di una città alla ricerca di un ruolo

L’ex ministro Claudio Scajola a capo di un pool di liste civiche, è il nuovo sindaco di Imperia.

Ha vinto il  ballottaggio contro Luca Lanteri del Centro Destra per 52 a 48%. Lanteri ha recuperato in parte il divario ottenuto al primo turno, ma i fedeli e simpatizzanti dell’ex Ministro hanno tenuto duro.

Scajola torna Sindaco dopo 23 anni: era stato primo cittadino di Imperia dal 1990 al 1995 prima della successiva scalata al governo.

Dopo cinque anni di centro sinistra, la città torna in mano ad un uomo del centro destra anche se non riconosciuto dai partiti di quell’area ed avrà un’opposizione fatta da un altro del Centro destra cioé Luca Lanteri.

E’ questa l’incongruenza di una città che dà l’impressione di non sapere dove andare.

Una città che rischia di non avere un’identità precisa.

L’affluenza alle urne è stata del 48,31% contro il 62,79% (in linea con quella della altre città di provincia italiane che sono andate al voto,) quindi Scajola se si calcola gli assenti, le schede bianche e nulle è stato votato da un l’elettore sui 5.

Ma l’incongruenza politica di Imperia sta nel fatto che lo scontro è avvenuto fra due esponenti del centro destra e gli altri partiti e liste civiche fra cui il Movimento Cinque stelle non hanno saputo proporre soluzioni alternative.

La crisi economica e di idee che sta vivendo Imperia ha portato molte persone a sperare in un politico navigato come Scajola piuttosto che in un sindaco neofita come Lanteri.

Ad una possibile amministrazione comunale fatta di nuove persone si è preferito andare sull’usato sicuro e solo il tempo dirà se la scelta è stata giusta.

Di certo Imperia ha necessità di trovare un ruolo importante, sia a livello locale ma ancor di più a livello regionale, dove già esprime molti candidati di rilievo, che però sembrano più guardare la Regione che non la città e la provincia di Imperia.

Che ruolo dare allora a questo capoluogo di provincia, il quarto ed il più piccolo di tutta la Liguria, con prospettive che non sembrano ottimali, surclassato a livello di popolazione e anche di notorietà da parte di Sanremo?

Cosa può fare un uomo come Scajola per rilanciare la città, ma soprattutto l’economia di Imperia, che vivacchia senza un futuro certo?

E su cosa puntare dopo che uno dei pochi marchi di fabbrica di rilievo, l’Agnesi, ha abbandonato la città?

Puntare sul turismo balneare? Sulla pista ciclabile? Sul porto? Sulle olive? Su manifestazioni di alto livello come vele d’epoca, cinema e libri? O su altro?

La geolocalizzazione periferica di Imperia, la sua conformazione politica fatta dall’unione di due città profondamente diverse fra di loro, certo non aiuta, ma questa è la scommessa che dovrà affrontare l’ex ministro ed è soprattutto per questo che gli imperiesi lo hanno votato.

E tutto 23 anni dopo, con una realtà profondamente diversa da quando lui era sindaco.

Saprà Scajola rendersi conto dei cambiamenti? Saprà capire la nuova identità dei cittadini che popolano la sua città che non sono più quelli di un tempo? Saprà capire quale strada tracciare per il futuro di Imperia?

L’impegno a cui è chiamato è tutt’altro che facile, vedremo cosa saprà fare.

 

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