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I carabinieri di Novi Ligure hanno arrestato un italiano di 40 anni per tentato omicidio


I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Novi Ligure hanno eseguito, al termine di una mirata attività d’indagine, un fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio della Procura della Repubblica di Alessandria, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, nei confronti di un pluripregiudicato di 40 anni, di origini pugliesi, residente, anche se non stabilmente, a Serravalle Scrivia.

L’attività d’indagine, svolta nell’immediatezza dei fatti, ha portato all’identificazione del responsabile dell’esplosione di colpi di arma da fuoco che nel primo pomeriggio dell’ultimo 18 Aprile, a Novi Ligure, in Via Rattazzi, avevano attinto un cittadino albanese di 44 anni, appena uscito da una sala SLOT che si trovava nei pressi.

Le indagini, iniziate nell’immediatezza dei fatti,  non sono state semplici, anche perché la vittima, inizialmente, non aveva fornito elementi utili all’immediata identificazione del suo aggressore, sia per le precarie condizioni fisiche in cui versava che perché non ne conosceva le reali generalità, limitandosi ad indicare ai militari intervenuti sul posto un nome con il quale lo stesso si faceva chiamare.

L’audizione successiva in Ospedale, fatta a distanza di qualche giorno e, soprattutto, le attività di indagine svolte dai militari dell’Aliquota Operativa, che consentivano di stringere il cerchio su un sospettato, hanno comunque consentito di identificare in poco tempo il responsabile del fatto che, tuttavia, si era dato alla fuga il giorno stesso, rendendosi irreperibile.

La vittima ha riferito agli inquirenti di non riuscire a fornire una spiegazione per la reazione del 40enne. Si pensa ad un debito di qualche migliaio di euro, che sarebbe maturato negli ambienti delle sale scommesse, dove i due si ritrovavano spesso, dopo essersi conosciuti qualche tempo fa in carcere.

Le indagini sono state svolte su più fronti. La ricostruzione del ferimento è avvenuta, partendo dall’analisi degli elementi raccolti durante il sopralluogo, effettuato al fine di raccogliere le tracce pertinenti il reato, i bossoli e quant’altro fosse utile alle indagini. Ciò ha permesso di rinvenire le ogive e un proiettile intero, dal calibro 7.65. I colpi esplosi, a distanza ravvicinata in direzione della vittima, sono stati tre: uno in direzione del torace, che ha colpito di striscio l’uomo, un secondo che ha colpito il femore della gamba sinistra, cagionandone la frattura, ed un terzo in direzione del capo non andato a segno. Forse dovuto ad un malfunzionamento il motivo del rinvenimento del quarto proiettile intero. Il quadro ha fatto pertanto pensare sin da subito ad una chiara volontà di cagionare la morte della vittima. Infatti solo la lettura di una serie di circostanze fortuite suggerisce come l’azione avrebbe potuto portare alla più tragica delle conseguenze: non solo il numero e la direzione dei colpi esplosi, non andati a segno anche per la pronta reazione della vittima, che inizialmente aveva provato a fuggire, ma anche il punto del femore colpito, che per pochissimo non è stato quello dell’arteria femorale. In tal caso sarebbero stati sufficienti pochi minuti perché sopraggiungesse il decesso. Infine anche la presenza di passanti che, avendo assistito alla scena, hanno tentato di dissuadere l’uomo, il quale, dopo l’esplosione dei colpi, aveva continuato ad infierire sull’uomo, a terra, con ripetuti colpi al capo.  Le testimonianze, numerose, sul luogo dei fatti, hanno consentito di inquadrare la categoria di vettura (un’utilitaria), il colore e il parziale di targa. L’attenta analisi delle telecamere ubicate in zona hanno consentito ai Carabinieri di ricostruire il tracciato del percorso che l’autovettura aveva fatto, accertando che da Novi Ligure e percorrendo la Strada Monterotondo, l’uomo avesse fatto ingresso a Serravalle Scrivia, da dove tuttavia, si è poco dopo reso irreperibile.

Se il movente del gesto è da ricondursi a dei debiti di gioco, meno chiaro è il motivo di tanta violenza e così in pieno giorno.

Scavando nei pregressi rapporti tra i due soggetti i Carabinieri di Novi Ligure, hanno ricostruito che vittima e aggressore si sono conosciuti in carcere: ritrovatisi a Novi Ligure, usavano frequentare gli stessi luoghi, tra cui alcune sale scommesse, dove sarebbe maturato il debito. La richiesta, forse insistente dei soldi, aveva portato i due ad un’accesa lite, qualche giorno prima della sparatoria. La reazione, considerata spropositata ma premeditata, è stata quella di qualche giorno dopo. Il 40enne pugliese avrebbe rintracciato il 44 enne albanese a Novi Ligure, dove dagli accertamenti svolti non dimorava più stabilmente da qualche tempo, e, una volta trovato potrebbe avere deciso di colpire.

L’attività dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Novi, coordinati dalla Procura di Alessandria, una volta identificato il responsabile, è stata volta ad una serrata e continua ricerca sul territorio e non solo, per rintracciare l’uomo o a bloccarlo laddove fosse rientrato. Le indagini hanno consentito di trovarlo nel tardo pomeriggio di martedì a Tortona, e solo nella nottata tra martedì e mercoledì di risalire all’esatta ubicazione dell’abitazione dove si era nascosto e dove i militari hanno effettuato per ore degli appostamenti, fino a decidere di irrompere all’interno dell’appartamento. L’uomo infatti, sicuramente per sfuggire alle Forze dell’Ordine, stava all’interno, con finestre chiuse e serrande abbassate, e non era mai uscito per provvedere ai bisogni personali. I militari lo hanno trovato con un borsello sul comodino accanto al letto dove è stata rinvenuta un’arma da fuoco, sequestrata, che sarà sottoposta agli accertamenti balistici.

Il fermo di indiziato di delitto e l’arresto in flagranza per la detenzione illegale di arma da sparo sono stati convalidati nel pomeriggio di ieri e l’uomo ora si trova in carcere ad Alessandria.

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