La situazione è grave: su un organico di 200 unità in tutto il territorio provinciale i Vigili del fuoco in effettivo servizio sono circa 150.
Per venerdì 18 maggio, preso la sede della provincia di Alessandria è convocato un vertice con le organizzazioni sindacali e i politici del territorio, nel frattempo, da Domani, Ovada avrà solo tre unità per turno e non potrà garantire servizi operativi ma solo presidio.
Di seguito pubblichiamo un comunicato sindacale dell’USB a riguardo
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Con la presente per comunicare ai rappresentanti delle istituzioni in indirizzo, agli organi di stampa e ai cittadini che da questa sera, 16/05/2018, inizierà la riduzione dell’operatività del comando di Alessandria.
Di fatto la sede centrale perde 5 unità operative rimanendo con una sola partenza più due unità di appoggio, mentre la sede di Ovada verrà ridotta a presidio non operativo fino all’arrivo del supporto dalla sede centrale.
Questa soluzione critica a cui è costretta l’amministrazione locale per carenza di risorse, potrebbe portare ad un ritardo nei soccorsi, anticipatamente chiediamo scusa ai cittadini.
Segnaliamo che potrebbe portare anche ad un incremento di infortuni sul lavoro.
Questa situazione è figlia di una politica tesa al taglio del soccorso perpetrato dalla politica dell’austerity negli ultimi anni che ha portato a leggi scellerate di riduzione di personale con l’avvallo di tutte le OO.SS., tranne USB.
USB VVF, a fronte di questa deriva, ha presentato al precedente governo, che l’ha fatta propria, una risoluzione per un celere incremento di organico già diventata legge impropriamente denominata risoluzione Fiano/stabilizzazione precari, ma attualmente non ancora recepita dal nostro dipartimento.
Inoltre abbiamo presentato e riproporremo al nuovo governo un disegno di legge impostato a una nuova e moderna protezione civile con i vigili del fuoco quali vera colonna portante alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fuori dal Ministero dell’Interno.
USB VVF è sempre in attesa che le istituzioni locali e rappresentanti politici rispondano all’appello che abbiamo lanciato in concomitanza dello sciopero e presidio del giorno 9 maggio 2018 e che il Presidente della Provincia si è impegnato a convocare in un incontro.