Abbiamo atteso tre settimane prima di chiudere questa nostra inchiesta sulla crisi del Commercio a Tortona perché volevamo appurare se – dopo tante parole e lamentele con l’Amministrazione Comunale avvenute lo scorso inverno – i commercianti di Tortona si fossero  rimboccati le maniche ed avessero dato vita a qualche iniziativa in vista dei ponti del 25 aprile, della prima rassegna di Cantarà e Catanaj, del ponte del primo maggio e della Festa Patronale di Santa Croce.

Quattro occasioni in cui, per un motivo (far rimanere la gente a Tortona e proporre qualcosa a chi rimaneva in città in occasione dei ponti) o per un altro (approfittare del grande afflusso di pubblico che si registra in occasione della Fiera della Anticaglie e di Santa Croce) ci sarebbe stata l’opportunità di fare qualcosa per incentivare il Commercio.

Niente.

I Commercianti di Tortona, a quanto ci risulta, non sono stati in grado proporre assolutamente niente di nuovo o di diverso.

Non è servito spiegare loro che la crisi che stanno vivendo non ha solo origine dalla Congiuntura internazionale, e dal fatto che è sparito il ceto medio; non è servito ricordare che i giovani comprano su internet e non frequentano il centro storico cittadino per cui bisognerebbe attirarli; non è servito confutare chi dice che gli affitti dei negozi SONO CARI quando in realtà non è vero, così come non è servito analizzare la situazione sul numero dei negozi chiusicosa che nessuno aveva ancora pubblicamente fatto: i commercianti non sono intervenuti, non hanno partecipato al dibattito, non hanno recepito o contestato la grave situazione che abbiamo evidenziato.

Mutismo assoluto come se la cosa non interessasse loro, lasciando che tanti cittadini commentassero sulla pagina Facebook del nostro giornale senza intervenire.

Perché?

Difficile dare una risposta, ma da tutta questa nostra vicenda emerge un dato, a nostro avviso, sconcertante: i Commercianti di Tortona, a quanto pare, non hanno alcuna intenzione di adeguarsi ai cambiamenti che la società di oggi impone.

Non sembra abbiano intenzione di venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori che acquistano sempre più su internet dove la merce spesso ha prezzi inferiori di quella che si trova nei negozi, arriva a casa entro 48 ore e la si può restituire senza pagare assolutamente nulla.

Questo è il Commercio attuale contro il quale i commercianti tortonesi, sembrano non voler fare assolutamente nulla per offrire delle alternative valide.

E per alternative valide intendiamo un servizio online, acquisti online con restituzione della merce se non piace e dei soldi al consumatore, iniziative in grado di attirare clienti in negozio: prezzi competitivi e comparativi, sconti, tesserà fedeltà o anche promozioni su internet.

I giovani non leggono più i giornali cartacei, non  escono più nemmeno sotto i portici, ma stanno costantemente attaccati agli smartphone e ai social, e nemmeno più su Facebook, perché quello ormai è un social dei “vecchi”.

Questo i Commercianti dovrebbero comprenderlo per cui se il Commercio tortonese non vuole morire, deve adeguarsi ai tempi.

Il Commerciante tortonese deve capire che è finito il tempo in cui lui stava in negozio e i clienti entravano: adesso i clienti bisogna attirarli e siccome l’offerta è di molto superiore alla domanda il Commerciante che vuole sopravvivere o recuperare uno stipendio dignitoso, deve darsi da fare, escogitare qualcosa di nuovo e di diverso che attiri gente. Deve creare un evento collegato, qualcosa di piacevole che invogli le persone a venire da lui e poi deve fidelizzare la clientela con gentilezza.

Il Commerciante oggi, deve capire che non è più lui che fa un piacere al consumatore, ma è il cliente che fa un piacere ad un commerciante se entra nel suo negozio.

E quelle rare volte in cui un passante entra in un negozio, deve trovare qualcosa che lo colpisca che lo invogli a  rimanere lì e ritornare. Non ha importanza se all’inizio non compera nulla.

Questo è quello che dovrebbe fare un commerciante moderno.

Non è utopia: a Tortona conosciamo almeno tre negozi che sanno attirare clienti in questo modo e uno di questi è un bar del centro: ha cambiato almeno tre ubicazioni e dovunque si sposta la clientela lo segue perché è stato in grado di fidelizzarla offrendo qualcosa di diverso, che non è legato solo al prodotto in vendita.

Purtroppo tre non sono sufficienti a rivitalizzare il Commercio tortonese, perché la maggioranza continua ad avere la vecchia mentalità: non si adegua e non fa nulla per cambiare.

Ecco perché, a nostro avviso, se non cambieranno le cose, sempre più negozi nel centro storico chiuderanno i battenti ed entro pochi decenni a Tortona il centro sarà desertificato. Resteranno solo bar, ristoranti e gelaterie che avranno il pieno in occasione delle manifestazioni che verranno organizzate.

Per la spesa e gli acquisti ci sono i supermercati e il centro Commerciale: parcheggio comodo, prezzi concorrenziali, caldo d’inverno e fresco d’estate, manifestazioni a iosa, servizi igienici gratuiti, bar, ristorante, a breve pure una pizzeria, galleria commeciale, giostre per i bambini,  cinema e tanto altro.

Per quale ragione una persona, oggi, dovrebbe andare a comperare nei negozi del centro di Tortona?

Angelo Bottiroli