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Chiappori le canta alle Ferrovie: “La stazione di Diano non ha servizi e non è collegata”. Imbarazzo dei vertici FS


“Io non sono qui a guastare la festa, ma a lanciare un urlo: la stazione di Diano non ha servizi igienici, né collegamenti.”

Questo il grave allarme lanciato personalmente dal Sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, ai vertici delle Ferrovie dello Stato durante la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione di una pista ciclabile sull’ex sedime di cui abbiamo dato, nei giorni scorsi, ampiamente notizia in QUESTO ARTICOLO.

Oggi, dopo le dichiarazioni – sempre del Sindaco Chiappori – sulla “fumosità” dell’accordo sulla stessa pista ciclabile che trovate in QUEST’ALTRO ARTICOLO oggi diamo nuovamente spazio al primo cittadino di Diano e soprattutto alla protesta rivolta ai vertici delle Ferrovie, sempre durante lo steso incontro.

“Il Golfo Dianese – ha aggiunto Chiappori – fa un milione e mezzo di presenze turistiche all’anno, ma dobbiamo anche accoglierli in stazioni che funzionano e che siano collegate al territorio. La stazione di Diano non lo é. E poi abbiamo anche un’altro problema per la stazione: dobbiamo arginare il fiume perché se viene emanata l’allerta rossa la stazione che non è raggiungibile.”

“Abbiamo bisogno di collegare la stazione con i mezzi pesanti – ha concluso il Sindaco di Diano Marina – abbiamo bisogno del ponte che va da un argine all’altro che dovreste costruire voi (rivolto ai dirigente di Fs e Rfi, – ndr) e  invece  la situazione è ancora lì ferma. Abbiamo bisogno di una stazione che sia un fiore all’occhiello e che invece non lo è, perché è piena di tutto tranne che di quello che di dovrebbe essere.”

Queste dichiarazioni di fronte al palese imbarazzo dei vertici delle Ferrovie, del Governatore della Liguria Toti che non si aspettava un’arringa del genere e del Sindaco di Imperia Carlo Capacci, padrone di casa, che mentre Chiappori diceva tutte queste cose, lui non sapeva dove rivolgere lo sguardo.

Alla fine la manifestazione che prevedeva la firma dei sindaci è proseguita come se nulla fosse.

Risposte concrete? Nessuna, ma almeno politici e vertici delle ferrovie adesso non possono o almeno non potrebbero più ignorare il problema.

 

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