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Il centro di Diano Marina può essere abbellito dai negozi ma solo con oggetti e sculture e non più con merce in vendita sul suolo pubblico


Indietro non si torna. Alcune decine di esercenti di Diano Marina ci hanno provato a raccogliere firme per far cambiare idea al Comune  e riportare il Centro storico com’era al 31 dicembre dello scorso anno, quando i negozi potevano esporre la loro merce all’esterno, sui muri, sulla strada e sui marciapiedi, ma il Comune ha detto NO.

Il nuovo Regolamento di Decoro urbano entrato in vigore dal 1° gennaio scorso è praticamente definitivo e non si può cambiare.

Le proteste di una  trentina di commercianti che ieri si sono presentati in municipio con una petizione firmata da un’ottantina di persone con l’intento di far fare un passo indietro al Comune, non sono sono state accolte dall’Amministrazione che, forte di un sondaggio effettuato dagli stessi commercianti (di cui scriviamo in un articolo a parte) continua per la sua strada.

Stop quindi a mettere sul suolo pubblico merce in vendita: il Comune non vuole più che il centro storico diventi una specie di casbah com’era prima con vestiti, frutta, giocattoli e qualsiasi tipo di oggetto in mezzo alla strada.

Queste cose d’ora in poi si potranno vedere solo due o tre volte all’anno in occasione della rassegne organizzate ad hoc, per il resto decoro, perché l’intento del Comune di Diano Marina è quello di avere una città ordinata, valorizzando anche in questo modo i negozi di classe già presenti sul territorio e che prima facevano un po’ a pugni col resto del tessuto urbano dove nella stesa strada si vedevano boutique e negozi di alto livello con a fianco altri che pur di vendere, gettavo sul suolo pubblico ogni genere di articoli.

I trenta commercianti che ieri si sono presentati davanti al sindaco Giacomo Chiappori sono stati ascoltati dal primo cittadino  che ha confermato la scelta del Comune: una scelta che punta sull’ordine e sul decoro.

Alcuni commercianti hanno sottolineato che però in questo modo il centro cittadino è più spoglio ma  il Sindaco ha ribadito un concetto importante: vietare di esporre la merce non significa impedire l’occupazione del suolo pubblico.

Così in risposta alle proteste di alcuni commercianti che hanno sollevato il problema che senza merce esposta la gente non riesce a capire da lontano se un negozio sia aperto o chiuso, Chiappori ha ricordato a tutti la possibilità di occupare il suolo pubblico con oggetti (artistici) in esposizione.

“Ogni negozio – ha detto il Sindaco – può chiedere di esporre sul marciapiede, qualcosa che lo identifichi.”

Il primo cittadino non l’ha detto ma di esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe:  un vaso illuminato con una scarpa artistica per chi vende calzature, un manichino artistico per chi vende abbigliamento, una bicicletta o altri oggetti legati alla tipologia di merce messa in vendita in modo da far capire a tutti che quel negozio è aperto e vende quella merce.

L’idea era già emersa già in un recente incontro tra Comune e commercianti ed è geniale perché consente di abbellire il centro storico arricchendolo di strutture artistiche e al tempo stesso va, in un certo senso, incontro a quei commercianti che chiedevano da far capire che il loro negozio è aperto.

I commercianti che desiderano fare questo, quindi, non devono far altro che presentare apposita domanda in municipio e ovviamente specificare in che modo intendono occupare il suolo pubblico, perché ricordiamolo – l’oggetto non deve essere di quelli posti in vendita, ma qualcosa in grado di richiamare clienti  e soprattutto qualcosa di artistico e originale.

 

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