Nella notte di sabato e domenica scorsa, una donna di 35 anni, dopo essere salita sul tetto di una palazzina nel gaviese, dove aveva abitato per diverso tempo in un appartamento con il suo compagno, ha minacciato di lanciarsi nel vuoto sedendosi sul cornicione dello stesso. La donna si è dapprima recata presso la palazzina, ha infranto il vetro della portone di ingresso, riuscendo ad aprirlo, e si è recata nel sottotetto, riuscendo ad accedere da una piccola lucerna al tetto. I militari immediatamente intervenuti hanno inizialmente cercato di dissuadere la donna a non effettuare alcun gesto estremo, non senza difficoltà perché la donna minacciava di lanciarsi nel caso in cui chiunque avesse provato a salire sul tetto per aiutarla. I militari contestualmente chiedevano l’ausilio dei Vigili del Fuoco e del personale del 118.
Dopo circa un’ora di conversazione, effettuata da Carabinieri e Vigili del Fuoco, la donna ha accettato di collaborare solo se fosse salito sul tetto un Carabiniere che in quel lasso di tempo aveva cercato di calmarla e di farla ragionare.
La squadra dei Vigili del Fuoco, con apposita imbracatura, approfittando della possibilità che era stata data ai Carabinieri di salire, ha raggiunto quindi il tetto.
Le operazioni di salvataggio sono state portate a termine con successo, nonostante il rischio altissimo che ha corso la donna, per l’elevata pendenza del tetto e per la particolare condizione di sdrucciolevolezza, a causa della pioggia battente.
Portata in salvo, la donna veniva soccorsa del personale del 118 e trasportata con l’autombulanza presso il pronto soccorso dell’ospedale di Novi Ligure.
I Carabinieri stanno cercando di ricostruire le cause del gesto, forse dovuto a una particolare situazione di difficoltà che la donna sta attraversando, resa ancor più difficile da sopportare per l’interruzione della relazione.