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Crisi del Commercio a Tortona (3): ecco perché in alcune zone della città ci sono meno negozi chiusi che in altre


Nell’articolo di ieri abbiamo “fotografato” la situazione reale del Commercio Tortonese con il numero di negozi aperti e chiusi nelle varie zone della città ed è emerso un dato oggettivo: più si va a nord della via Emilia più ci sono serrande abbassate, mentre a sud, in largo Borgarelli e  all’inizio di Corso Montebello la situazione sembra più florida.

Un caso? Assolutamente no.

La motivazione principale consiste nel fatto che fino a qualche anno fa, il fulcro pulsante della città era in via Emilia nord e soprattutto in via Ammiraglio Mirabello dove c’era il municipio e poco distante l’ufficio tecnico. Ogni giorno centinaia di persone venivano qui per lavorare (i dipendenti comunali), per il disbrigo delle pratiche o per richiedere documenti (l’utenza) e inevitabilmente passavano davanti ai negozi, si fermavano nei bar e qualcuno faceva anche acquisti.

Con lo spostamento della sede comunale alla ex caserma Passalacqua il cuore pulsante dell’attività cittadina ha cambiato zona. Non solo, ma in via Emilia sud è presente anche l’ospedale Civile, che pur depauperato di tanti reparti e privato di molte attività, rappresenta comunque, specie nelle ore mattutine, un catalizzatore di persone.

Lo stesso ragionamento vale per via Sarina: con lo spostamento della sede Asl da via Galileo Galileie alla ex alla ex caserma e la chiusura del cinema Sociale la zona è morta, e così per l’asilo di via Bidone e la chiusura dell’ex tesoreria per quanto riguarda corso Montebello.

Sino a pochi anni fa, inoltre, nella zona di via Emilia nord c’erano anche la scuola per Ragionieri e Geometri “Dante Alighieri” nonché l’ufficio igiene dell’Asl che adesso non ci sono più.

Un depauperamento di servizi che ha inciso anche sul commercio: ecco perché in queste zone ci sono molti più negozi chiusi che altrove.

L’attuale Amministrazione comunale sta cercando di porre rimedio in qualche modo a questa situazione portando qui, nel centro storico, tutte le attività culturali, in modo da realizzare, comunque, un luogo capace di catalizzare gente. Tuttavia non è facile, perché la cultura richiama sicuramente meno persone che servizi primari come quelli svolti dal Comune.

Altro aspetto importante che emerge dalla “fotografia” dei negozi chiusi pubblicata ieri, è che nelle zone percorse dal traffico, il commercio soffre di più che nell’isola pedonale.

I commercianti hanno sempre sostenuto il contrario e ogni volta che le varie amministrazioni comunali, in passato, hanno via via ingrandito l’isola pedonale, hanno sempre ingaggiato battaglie per mantenere le strade aperte al traffico, ma i fatti li smentiscono: via Emilia nord e via Sarina dove è consentito il transito delle auto, sono le zone in cui si assiste alla maggiore emorragia di chiusure.

Questo indica che le abitudini delle persone, rispetto al passato, sono cambiate: la gente adesso preferisce fare acquisti a piedi, in tutta calma.

 

 

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