In questa seconda puntata sulla, crisi del Commercio a Tortona diamo i numeri.
Li abbiamo contati, uno per uno e zona per zona e la situazione è davvero da emergenza.
Ci riferiamo ai negozi sfitti con le serrande abbassate lungo l’asse della via Emilia che notoriamente insieme a Corso Montebello e via Fracchia sono le zone commercialmente più appetibili.
Dall’inizio della via Emilia cioé dall’ospedale fino all’incrocio con largo Borgarelli, ci sono complessivamente 200 negozi (non è un numero a caso sono davvero 200) ma di questi soltanto 153 sono aperti e funzionanti, gli altri 47 sono sfitti e desolatamente vuoti.
L’aspetto curioso è che più si va a nord più la situazione è critica: chi sta apparentemente meglio sono i commercianti fino a largo Borgarelli, quelli che in passato si erano lamentati dell’istituzione dell’isola. Della via Emilia sud sembra apparentemente la zona meno frequentata, senza parcheggi o altro, ma secondo i dati è quella messa meglio perché dei 40 negozi fino all’incrocio con largo Borgarelli (compresi quelli in piazza Malaspina) soltanto 5 sono sfitti (con una percentuale del 14,2%) e fra questi figura il grande spazio dell’ex A&O che però si nota poco, mentre gli altri 35 sono tutti funzionanti. Se aggiungiamo le altre due zone limitrofe cioé Largo Borgarelli e piazza Roma dove di negozi sfitti ce n’è uno soltanto si capisce che questa è sicuramente la zona dove il Commercio resiste ancora.
Proseguendo verso nord inizia l’incubo: lungo i portici della via Emilia mai ci sono stati così tanti negozi abbandonati, infatti la situazione non è delle migliori: da largo Borgarelli a piazza Duomo abbiamo contato 51 negozi funzionanti e 13 sfitti (con la percentuale che si alza al 20,4%) e fra questi figura il grazie spazio dell’ ex Banco di Roma. In compenso però in Via Carducci i negozi sono tutti aperti e funzionanti.
Da Piazza Duomo a piazza Arzano la situazione peggiora: su 44 negozi, ben 12 (pari al 27, 2%) sono chiuso con le serrande abbassate, fra cui da decenni l’ex panetteria Riccardi, in posizione strategica e i tre negozi in fila con le serrante abbassate davanti a piazza Marconi, immagine emblematica che abbiamo pubblicato domenica col primo articoli di questa nostra indagine.
Infine arriviamo nel Lazzaretto, cioé via Emilia nord da piazza Arzano fino all’incrocio con via Pellizza da Volpedo: qui la situazione è drammatica perché su 52 negozi solo 35 sono aperti mentre gli altri 17 (pari al 32,7% quindi uno su tre) sono chiusi.
Altra zona commerciale è Corso Montebello, dove su 55 negozi 43 sono aperti e 12 chiusi (21,8%) e anche in questo caso più si va a nord più i negozi sfitti sono numerosi, inspiegabile.
Poi ci sono via Fracchia e via Sarina altra nota dolente: su 22 negozi ben 9 pari al 40,9% sono chiusi, ma quasi tutti in via Sarina e molto meno in via Fracchia. Questa zona con la chiusura del teatro Sociale, lo spostamento dell’Asl e il fatto che ormai gli studenti a scuola vanno quasi tutti in auto accompagnati dai genitori è morta.
Quarant’anni fa era una delle zone più vive di Tortona, col famoso Bar Europa e con gli studenti che a centinaia ogni giorno raggiungevano a piedi il “Carbone” scuola per segretaria d’azienda e il Liceo. Poi era funzionante il Cinema, la Soms, insomma qui c’era vita, oggi non c’è più nulla per cui anche il commercio è morto.
Non abbiamo contato le zone adiacenti alla via Emilia dove i negozi non esistono quasi più come via Ammiraglio Mirabello (5), via Bandello (5) e zone limitrofe al centro e ma possiamo ipotizzare tranquillamente una ventina di locali, per cui, solo nell’asse della via Emilia, senza contare le zone semicentrali o esterne come Corso Alessandria Corso Romita e Corso Don Orione i negozi sfitti sono una settantina.
Questa è la situazione attuale, dati alla mano.