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Triste Amarcord per l’ospedale di Tortona che aveva raddoppiato i posti letto, oggi con reparti desolatamente vuoti

Riportiamo un articolo pubblicato da Armando Bergaglio con commento finale a cui aggiungere altro serve ben poco.

 

PORTATI DA 200 A 360 I POSTI LETTO DELL’OSPEDALE CIVILE DI TORTONA
L’attività degli amministratori ampiamente riconosciuta dalle superiori autorità col decreto di passaggio dell’ospedale alla categoria superiore
L’ospedale civile di Tortona, già classificato tra quelli di terza categoria. Seguendo il rapido progresso con cui va rinnovandosi, è stato, con decreto prefettizio, elevato di grado, e passato alla seconda categoria.
Il bellissimo ospedale tortonese, che stende i suoi padiglioni nella ridente zona alberata della Città Giardino, è di costruzione relativamente recente, essendo sorto accanto a quello vecchio (trasformato ed adibito a casa di riposo ed orfanotrofio) dal 1904 al 1908, col lascito dell’illustre benefattore Carlo Mirabello. Già concepito con criteri di modernità che anticipavano i tempi, è stato poi dalle varie amministrazioni che si sono succeduti, ampliato e sempre tenuto aggiornato col progresso della scienza e della tecnica, per soddisfare le esigenze della città e della vasta zona agricola circostante.
In un primo ampliamento del 1934 i posti-letto, da 100 che erano, vennero raddoppiato. Ulteriori costruzioni e ingrandimenti nei servizi sono stati attuati nel 1952. Nel 1957, di fronte alle aumentate esigenze assistenziali ed al crescente sviluppo delle provvidenze mutualistiche si palesa indispensabile un nuovo ampliamento dei locali per permettere una maggiore ricettività e per realizzare un radicale rinnovamento e potenziamento delle attrezzature.
Dati statistici che documentano il crescendo delle attività ospedaliere dicono che nel 1958 gli infermi ricoverati sono stati 4890, con complessive 77.745 giornate di degenza.
Tenendo conto anche delle esigenze future è stato determinato un progetto di lavoro che comporta una spesa di 200 milioni, del quale è già stato realizzato il primo lotto di 100 milioni che ha portato la capacità ricettiva del nosocomio da 200 a 360 posti-letto.
L’ospedale è dotato di tutti i reparti prescritti e di altri sussidiari con posti-letto non più sistemati in camerate, ma divise in sale di 4/6 posti-letto e in camere di uno o due posti-letto per pensionanti. A favore degli infermi sono entrati in funzione imponenti servizi e presidi terapeutici e diagnostici di prim’ordine. Funzionano quattro sale operatorie attrezzatissime, anche di proprio apparato radiologico, ed esiste un centro di studio per le ricerche sul sangue.
L’ospedale così rinnovato è stato visitato dal medico provinciale la cui relazione ha determinato il decreto di passaggio alle superiore classificazione di categorie. Il sanitario provinciale ha espresso il suo compiacimento all’amministrazione, ai funzionari ed al personale medico per l’impulso che costantemente viene dato all’opera che può senza dubbio qualificarsi tra le migliori della provincia. La sua nuova classificazione, segno della considerazione cui è tenuto dalle autorità, è motivo di soddisfazione da parte della cittadinanza, non solo per ragioni di prestigio, ma perché è il punto di partenza per i successivi, già previsti sviluppi che serviranno a tenere l’opera ospedaliera tortonese in linea costante con il progresso…”

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Non state sognando. E’ questa la realtà dell’ospedale di Tortona, ma con un particolare. Si tratta di una cronaca del Popolo Dertonino, ma risalente a quasi 60 anni fa (21 agosto 1960)
Certo, si fa fatica a leggere questa cronaca senza provare un forte senso di disagio e di rabbia per quello che sta accadendo all’ospedale di Tortona (ma, non dimentichiamolo, non è ancora stato toccato il fondo). Magari gli amici di coloro che hanno decretato la chiusura (decreti che portano le firme di Chiamparino e di Saitta, per essere chiari), li difenderanno nell’imminente campagna elettorale e li sosterranno col loro voto… Intanto l’ospedale di Novi non è in grado di sostenere il nuovo peso, mentre in quello di Tortona i corridoi vuoti rimbombano sinistramente. Un amico che doveva sostenere un ecocardiogramma ieri mi diceva che all’ospedale di Tortona non sarà possibile effettuarlo prima di giugno, “Ho trovato un posto in aprile con possibilità di scelta tra Novi, Acqui, Valenza e Casale…. “A questo punto sceglierò una struttura privata o mi rivolgerò un’altra volta all’ospedale di Voghera.
Questa è ormai la sanità a Tortona, vergognosamente barattata per ragioni politiche di basso profilo. E’ proprio vero che si stava meglio quando si stava peggio…

Armando Bergaglio


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