La poiana è un animale protetto. E’ un bellissimo rapace che appartiene alla stessa famiglia dei falchi e delle aquile e non può essere cacciato, ma uno o più bracconieri, nei giorni scorsi, a Diano Castello, hanno tentato di ucciderlo sparandogli mentre era in volo.
La poiana misura 57 cm di lunghezza e l’apertura alare può raggiungere i 130 cm, vive in ambienti boschivi, ma solitamente caccia in territori aperti, ed è qui, che una poiana è stata impallinata da un cacciatore e sarebbe sicuramente morta se nel pomeriggio di qualche giorno fa, tre giovani dianesi non l’avessero vista, raccolta, curata e poi consegnata alla forestale per essere liberata nuovamente nel suo habitat naturale una volta guarita.
A raccontare la storia che potrebbe avere un grave seguito per il cacciatore che ha cercato di uccidere questo bellissimo rapace di cui sono in corso le indagini per rintracciarlo, è la giovane Sofia Beltrami (nella foto in alto insieme ad una poiana) che gestisce il “Café Noir” in via Genala a Diano Marina, e ha deciso raccontare, nei minimi particolari, quello che è successo.
Una storia commovente che merita di essere letta.
“Ero in auto – racconta la giovane dianese – insieme al mio ragazzo e al nostro amico Mike. Stavamo transitando a Diano Castello lungo la strada che conduce a Diano Arentino quando, subito dopo la casa di riposo abbiamo visto sul ciglio della strada una poiana ferita che stava zoppicando. Ci siamo fermati e abbiamo deciso di soccorrerla.”
I giovani capiscono che l’uccello sta male e se non intervengono loro potrebbe essere investito da un mezzo in transito. E’ evidente che non riesce a volare: una delle due ali, infatti è piena di pallini sparati da un cacciatore che ha tentato di abbatterla mentre era in volo.
“E’ stato il nostro amico Mike ad avvicinarsi per primo e a prenderla – aggiunge Sofia – e la poiana si è fatta catturare subito senza problemi. Questo significa che doveva stare molto male. Non sapevamo cosa fare e allora ho telefonato all’Ente Protezione Animali che mi hanno detto come comportarmi. Così l’ho tenuta tutta la notte a casa mia, cercando di rifocillarla. Le abbiamo anche dato del pollo da mangiare oltre che da bere.”
La poiana è un predatore carnivoro e si lascia avvicinare facilmente, mostrando una insospettabile confidenza nei confronti dell’uomo ma un conto è guardarla da vicino, un altro è farla salire in auto e darle da mangiare e tenerla per molte ore al chiuso. Solo un animale selvatico gravemente ferito, se non addirittura moribondo , si lascerebbe fare tutto questo senza reagire, calcolando che il becco appuntito della poiana potrebbe essere usato come un’arma e non farebbe certamente bene a un umano.”
“La poiana è’ sempre stata docile con noi – conclude Sofia – era gravemente ferita e si vedeva che stava soffrendo, così l’abbiamo presa, caricata in auto, accudita e il mattino seguente portata da un veterinario che a sua volta ha chiamato i Carabinieri della Forestale che l’hanno presa un custodia loro. E’ un animale bellissimo, che si faceva accarezzare e curare. Deve aver sofferto molto e siamo davvero contenti di averla salvata. Chi ha cercato di ucciderla, se viene scoperto, dovrà risponderne. Con Enpa e carabinieri forestali abbiamo appurato che negli ultimi tempi gli attentati a questa specie sono numerosi. La forestale sta indagando su questi veri e propri atti di bracconaggio, che sono severamente puniti dal codice penale”
Le indagini sono in corso: il Golfo dianese non è tanto grande e si tratta di un cacciatore della zona, non è escluso possa essere individuato.