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Arriva la conferma: a Tortona poveri e migranti prima chiedono l’elemosina e poi si comprano gli smartphone di ultima generazione

Quando scriviamo certi articoli sulla triste realtà in cui è piombata Tortona con accattoni, migranti e stranieri che ci hanno invaso, arrivano qui e fanno il bello e cattivo tempo, pieni di benefit da parte dello Stato, veniamo sempre etichettati come razzisti da quella marea di falsi buonisti che popola la nostra società.

Spesso su Facebook prendiamo insulti o commenti ironici per i nostri testi, ma la lettera giunta in redazione ieri sera e che pubblichiamo oggi, conferma che abbiamo ragione.

La pubblichiamo, ovviamente omettendo il nome ed altri particolari che possano far risalire alla persona che che l’ha scritta e che ringraziamo perché conferma che i nostri articoli sono lo specchio – purtroppo – di questa brutta realtà che ci circonda.

Una realtà che vorremmo cambiare, ma sappiamo già che non sarà possibile perché tante, troppe persone, a partire da chi ci comanda, ha le fette di salame sugli occhi o il proprio tornaconto personale affinché la situazione non cambi, per cui fa finta di non vedere la realtà.

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Buonasera Direttore,

scrivo  per ringraziare il modo in cui ha espresso il pensiero dei Tortonesi e non solo: sono nata e cresciuta qui a Tortona, lavoro in un centro commerciale da oltre 25 anni e vedo ogni giorno donne non italiane fare acquisti al di sopra delle mie possibilità.
Persone che prima vedo fuori dai centri commerciali chiedere l elemosina per poi venire ad acquistare smartphone presso di noi .
I miei genitori arrivarono qui a Tortona oltre cinquant anni fa e non ebbero nessun bonus, ma solo una gran voglia di lavorare.
Lei ha espresso a pieno il pensiero che mi  anima da tempo ogni volta che giro per questa cittadina che non riconosco più, dove fino a vent’anni fa mi permetteva di andare a ballare sul Castello a piedi con le mie amiche, senza aver paura, perché tutti ci si conosceva  ed aiutava.
Grazie davvero, farò girare il più possibile le sue parole perché sono chiare e reali.
Lettera firmata
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