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A Voghera 2.500 persone non hanno pagato la tassa sulla spazzatura

Grazie all’inteso lavoro del servizio Tributi del Comune sono stati emessi per il 2017 avvisi di accertamento per tributi non riscossi che risalgono alla situazione dei contribuenti vogheresi dal 2012 al 2016 VOGHERA. Circa 2500 avvisi di accertamento sono stati emessi nel 2017, un numero maggiore rispetto al 2016 ed in linea con gli anni precedenti, grazie all’intenso lavoro degli uffici Finanziari del Comune. L’analisi della situazione dei contribuenti vogheresi nel periodo dal 2012 al 2016 è stata portata avanti negli ultimi cinque mesi dello scorso anno attraverso un lavoro minuzioso da parte del servizio tributi del Comune. «Negli ultimi anni si è riscontrata una minore riscossione in seguito ad una crisi, che coinvolge tutti i Comuni italiani, non ancora superata. Questa situazione ha reso necessario un impegno da parte dell’ufficio tributi che non ha e non avrà carattere vessatorio – sottolinea l’assessore al bilancio Gianfranco Geremondia -, ma è una modalità per sensibilizzare il contribuente ad adempiere ai suoi obblighi». L’evasione riscontrata è di circa un milione di euro. Il numero degli avvisi di accertamento per Ici e Imu è simile, cambiano gli importi che devono essere versati. Per la tassa rifiuti sono 1222 gli avvisi emanati. I valori da versare arrivano fino ai 5mila euro, ma la maggior parte dei contribuenti sono nel range tra i 50 e i 500 euro. Mentre per l’Imu sono 1212 gli avvisi accertati. A parte 15 contribuenti che devono somme al di sopra dei 10mila euro, gli altri sono equamente distribuiti. Circa 200 devono somme fino a 50euro, 500 fino a 500euro, 400 tra i 500 e 1000 euro, 100 stanno tra mille e 10mila euro, 15 sopra i 10mila euro. Per l’occupazione suolo sono 125 i contribuenti morosi: 60 che devono somme fino a 50 euro, 25 fino a 500 euro, 30 fino a 1000 euro e 10 che stanno tra i mille e i novemila euro. Una volta emessi gli avvisi di accertamento gli uffici garantiscono i servizi dello sportello contribuente che è attivo anche via mail o su appuntamento. I contribuenti morosi hanno sessanta giorni di tempo per pagare, fare ricorso o presentare delle controdeduzioni. In molti casi prima degli accertamenti erano state mandate comunicazioni di sollecito.

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