Quello che leggerete è un articolo un po’ diverso da quelli di cronaca nera che siete abituati a vedere su questo ed altri giornali e fra breve capirete il motivo.
Stiamo parlando di un brutto incidente stradale, uno schianto fra due auto che nel tremendo impatto si danneggiano in maniera molto grave ed escono entrambe fuori strada.
Le immagini ci fanno vedere entrambe le auto semidistrutte, come capita spesso in incidenti molto gravi che finiscono con decessi o con feriti molto gravi.
Stavolta no, o almeno, ci sono due feriti, sì ma non gravi, un po’ storditi ma niente di che.
Le due persone rimaste ferite nell’incidente non devono avere molti giorni di prognosi, perché nel solito “giro” di telefonate che facciamo prima di cena le forze dell’ordine non ci hanno segnalato l’incidente. In genere chiediamo solo di segnalarci gli incidenti gravi perché se dovessimo scrivere che si risolve con un “codice giallo” dovremo scrivere un poema per cui non scriviamo nulla.
Eppure abbiamo le immagini.
Già. E’ stato un nostro amico, che fa tutt’altro tranne che il giornalista, che si è trovato a passare per caso e ce le ha inviate.
E allora stavolta abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, di pubblicare, cioé il racconto dell’autore degli scatti – di cui non divulgheremo il nome – per far capire come può approcciarsi una persona normale (ovviamente amica del nostro direttore) quando si trova in mezzo ad un incidente.
L’incidente è accaduto ieri sera, ma abbiamo riflettuto a lungo prima di pubblicarlo perché volevamo fae qualcosa di diverso e unico che nessun’altro giornale fa.
Ecco, quindi, il racconto del nostro amico
“Questa sera, verso le 18 e 40, mentre andavo a fare la mia consueta corsetta in campagna, nei pressi del cavalcavia di strada Formica, sull’autostrada Torino-Piacenza, direzione Piacenza, vedo uno scintillio di luci blu, quelle dei veicoli di emergenza.
Procedo incuriosito e mi avvicino al posto che si trova lungo il mio solito percorso.
Mentre mi avvicino vedo fiaccole sulla carreggiata e penso che forse qualcuno s’è fatto male.
Ad un certo punto scendo dal cavalcavia: l’incidente sarà successo un centinaio di metri più avanti e vedo poliziotti della stradale che con un GPS fanno rilievi.
Penso a te, caro Angelo, alla tua cronaca di oggi, al fatto che ci siamo visti ieri, alle chiacchiere che abbiamo fatto e ti chiamo al telefono, inutilmente.
Ma sì, faccio alcune foto con un cellulare che non so usare, giusto per …
Vedo le macchine accidentate … hanno preso una bella botta.
Parte un’ambulanza senza la sirena e tre poliziotti vanno avanti a fare il loro mestiere, due al telefono e un altro che scrive su un notes.
Cerco di attirare l’attenzione di quest’ultimo.
Gli chiedo se mi possono dare due notizie, che sono amico di un giornalista locale e gli dico il nome
Il poliziotto, molto gentilmente, mi dice che stanno facendo i rilievi per capire; gli chiedo se si sono fatti male, vedendo le macchine viene da pensare subito male.
Il poliziotto mi dice che hanno preso una bella botta e che l’ambulanza li sta portando all’ospedale per accertamenti, erano un po’ storditi, ma coscienti.
Dai danni alle macchine, pare evidente che la Golf procedeva molto piano e la Toyota Rav4, doveva venire a velocità sostenuta e per un motivo che non si riesce bene a capire quest’ultima ha centrato il retro parte sinistra scaraventando la Golf giù nella scarpata e finendoci anche lei circa 20 metri più in là.
Un bel volo e chissà che spavento.
Dalle ammaccature delle macchine e dalla contorsione delle lamiere devono preso una botta che se la ricorderanno per un po’.”