Allora…in pratica funziona così:
l’extracomunitaria di turno che ha appena partorito minimo il terzo figlio (ormai questo è un lusso che si possono permettere solo loro), come esce dall’ospedale, si reca immediatamente in un patronato dove si fa compilare e rilasciare il modulo ISEE.
Con questo documento, sul quale risulterà un reddito inesistente o molto basso (poi magari entrano un paio di stipendi in nero al mese chi lo sa…), si recherà ad un ufficio postale che lo prenderà in carico spedendolo poi all’Inps che provvedera’, a sua volta, a spedire direttamente via posta al domicilio del richiedente, l’avviso per recarsi nuovamente in Posta per ritirare una specie di bancomat con 80 euro accreditati che verranno ricaricati ogni due mesi.
Con questa carta si potranno acquistare generi alimentari, medicine ed altro ancora.
Certo, questo discorso è valido anche per noi, è vero, ma prima di trovare un cognome italiano nelle liste degli aventi diritto a questi aiuti, bisogna cercare parecchio.
Asili nido, buoni pasto, assistenza sanitaria, case popolari, etc, sono solo alcuni dei servizi GRATUITI che agli italiani spettano sempre meno.
È stato “simpaticissimo” andare in posta e vedere come alcune signore col velo in testa siano addirittura più preparate di molte impiegate.
Cazzo….tre parole di fila in italiano non le sanno dire, ma i loro diritti in questo Paese li conoscono meglio di noi.
Ma la colpa di tutto questo, mi spiace dirlo, è la nostra.
Svegliamoci!!!!
Alessandro Condò