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A Cervo e nel Golfo Dianese il pullman lascia a piedi decine di studenti. Riviera Trasporti si scusa: “Mezzi obsoleti”


Cervo, lunedì 15 gennaio, ore 7,20: come avviene ogni giorno, diversi studenti stanno aspettando il pullman che li porterà a scuola negli istituti superiori di Imperia.  Il pullman a differenza di altri provenienti da Andora, parte direttamente da Cervo, transita per San Bartolomeo e Diano Marina, raccoglie decine di studenti e li porta a destinazione.

Succede tutte le mattine. O quasi, perché stamattina gli studenti hanno atteso invano il passaggio del pullman, poi qualcuno ha deciso di chiamare i genitori che hanno preso la macchina e li hanno portati a scuola.

“Non è la prima volta che il pullman delle 7,20 non passa – dice una mamma imbufalita – e ancora una volta ho dovuto portare mio figlio a scuola in auto, perché deve entrare in classe alle 7,50 e se avesse preso la corsa successiva, cioé quella delle 7,40 non sarebbe arrivato in orario. Altre volte noi genitori siamo stati zitti, ma adesso abbiamo deciso di parlare e sollevare il problema. Paghiamo un abbonamento dei ragazzi e vorremmo la puntualità e il rispetto degli orari. E delle fermate perché una volta il pullman non si è fermato in piazza Calvi e i ragazzi che dovevano andare all’ Itis e al liceo linguistico sono stati costretti a fare un lungo tratto a piedi che avrebbero potuto evitare.”

Come giornale abbiamo contattato “Riviera Trasporti” che dopo le opportune verifiche ha ammesso il disguido: “E’ vero – ci hanno detto alcuni responsabili della Società – c’è stato un ritardo: il pulmann che partiva da Imperia per arrivare alle 7,20 da Cervo e da lì ripartire per Imperia trasportando gli studenti e non soltanto loro, è partito in ritardo da Imperia e quindi da Cervo. Siamo veramente dispiaciuti per il disguido e ci scusiamo con gli utenti ma purtroppo si è trattato di un problema dovuto ai mezzi che non sono più nuovi ed hanno una notevole carico di Km.,  purtroppo il materiale è questo e come noto, i fondi per acquistare autobus nuovi, non sono illimitati. La maggior parte delle società di trasporti in Italia si trova in queste condizioni ma per quanto ci riguarda Faremo il possibile per fare in modo che questi episodi si verifichino meno frequentemente possibile.”

Qualcuno, quindi, non avrebbe avuto una gestione lungimirante: se alla Regione Liguria o nella stessa società, non è dato di sapere, così come se in passato o poco tempo fa.

Quel che è certo, però, è che a pagare sono sempre i consumatori finali: cornuti e mazziati.

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