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Il violinista più bravo del mondo è tortonese e dopo 23 anni è ritornato a Tortona per un concerto. “E’ stato emozionante”


Lui si chiama Stefan Milenkovic, è serbo, ha 40 anni ed è considerato uno dei più bravi, se non il più bravo violinista al mondo.

E’ sufficiente leggere, o anche più semplicemente dare un’occhiata, al chilometrico curriculum che pubblichiamo a fine articolo o digitare su internet il suo nome, per capire la statura del personaggio.

Con grande soddisfazione “Gli amici della Musica” di Tortona, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro dal vivo, sono riusciti a portarlo a Tortona per il concerto di Natale di musica classica con l’ orchestra della radio Ucraina. Concerto  che si è svolto ieri sera, venerdì 15 dicembre al teatro Civico di Tortona.

E’  bastano sentire suonare il violino da Stefan, per capire che tutta la fama è stramerita: la dolcezza con la quale  “accarezzava”  il suo violino del 1783 costruito da Giovanni Battista Guadagnini facendo uscire una musica celestiale, è stato qualcosa di sublime e di riconoscibile anche dalle persone che capiscono poco o nulla di musica classica.

La sorpresa, però, è arrivata subito dopo al termine delle due esibizioni fra cui una fantastica “Carmen” per violino e di due bis non previsti in programma ma ampiamente richiesti dagli scroscianti applausi: un capriccio di Paganini e un brano di Bach.

Dopo le performance, infatti, Stefan si è rivolto al pubblico parlando italiano. Non solo, ma tra lo stupore di tanti  presenti ha detto che lui ha vissuto a Tortona e l’ha lasciata all’età di 14 anni.

Che la mamma (la pianista Lidia Caenazzo) fosse italiana si sapeva ed è scritto un po’ dappertutto, ma che avesse vissuto a Tortona per alcuni anni non c’è scritto da nessuna parte.

“E’ bello ed emozionate per me ritornare  qui  – ha detto Stefan dal palco – dove abitano i miei cugini, la famiglia Caenazzo che saluto”

Si scopre così che il cugino della mamma di Stefan (e quindi anche del musicista)  è proprio lui: Aldo Caenazzo, docente di educazione fisica alle scuole medie di Tortona da tempo in pensione, nonché allenatore del Derthona basket e tanto altro, molto conosciuto in città, che ovviamente era presente alla serata.

Stefan ha ringraziato più volte il pubblico, poi, nella pausa tra il primo e il secondo tempo del concerto si è fermato nell’atrio del teatro e qui lo abbiamo intervistato tra una foto e l’altra del pubblico.

“Ho lasciato Tortona all’età di 14 anni (nel 1991 – ndr) – dice – e ci sono ritornato solo una volta nel 1994 per un concerto con mia mamma che abbiamo tenuto alla chiesa di San Rocco. Ho girato il mondo e adesso dopo 23 anni ritorno qui, a Tortona, e mi fa uno strano effetto.”

Che è emozionato si vede e nessuno guardandolo per la prima volta direbbe che lui è il più grande violinista al mondo del momento. La gente si ferma e si fa fotografare con lui, persino due una famiglia slava del suo stesso paese natio.

“Abitavo in viale Kennedy – aggiunge Stefan – e mi ricordo molto bene di Tortona. Sono molto contento di ritornare qui oggi, in questo splendido teatro e in questa città che mi ha lasciato diversi ricordi.”

Inizia la seconda parte del concerto: ci congediamo facendogli i complimenti ai quali ormai è abituato, ma stavolta sembra persino arrossire: sì questa serata per lui, in questa città, non deve essere stata come le altre.

    Angelo Bottiroli



Pubblichiamo di seguito il curriculum di Stefan e alcune immagini della serata.

STEFAN MILENKOVIC

Milenkovic stringe in mano il depliant del 1994 con il suo concerto a Tortona alla chiesa di San Rocco insieme alla mamma Lia Caenazzo

Ha iniziato lo studio del violino all’età di tre anni con il padre, che è rimasto suo insegnante fino all’età di diciassette, Stefan Milenkovich dimostra subito un raro talento che lo porta alla sua prima apparizione con l’orchestra, come solista, all’età di cinque anni.
A sette conquista il suo primo premio alla Jaroslav Kozian International Violin Competition. L’anno successivo vede il suo primo concerto a Belgrado, cui fanno seguito concerti in tutto il mondo. All’età di dieci anni ha effettuato la sua prima incisione: i concerti di Mendelssohn e Kabalevsky per la Metropolitan Records. Ha festeggiato il suo millesimo concerto all’età di sedici anni a Monterrey in Messico.

Il violinista Stefan Milenkovich, “Artista serbo del Secolo”, “Personaggio più umano e personalità di spicco dell’anno”, gode di una vasta carriera in veste di solista e recital di livello internazionale, con una straordinaria longevità produttiva, professionalità e creatività.
La stagione 2017 – 2018 di Stefan Milenkovich comprende esibizioni con: Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (Italia), Orchestra Filarmonica Marchigiana (Italia), Prague Symphony Orchestra (Repubblica Ceca), New Jersey Festival Orchestra (USA), Zagreb Philharmonic Orchestra (Croazia), Radio ucraina – Television Orchestra (Ucraina), e Sloveno Radio-Symphony Orchestra (Slovenia).
Le esibizioni recenti includono la collaborazione con Utah Symphony Orchestra (USA), Grand Rapids Symphony Orchestra (USA), Oklahoma City Symphony Orchestra (USA), Slovenian Philharmonic Orchestra (Slovenia), oltre a regolari esibizioni in recital con il pianista Rohan De Silva.
Ritenuto uno dei grandi violinisti della sua generazione, Milenkovich è apparso in più occasioni in alcuni dei luoghi più famosi del mondo come Carnegie Hall, New York City (USA), Kennedy Center, Washington (USA), Cadogan Hall, Londra (Regno Unito ), Suntory Hall, Tokyo (Giappone), così come nei teatri italiani La Fenice, Venezia, San Carlo, Napoli e Petruzzelli, Bari.

Le sue numerose apparizioni con orchestra comprendono l’Indianapolis Symphony Orchestra, la Berlin Symphony Orchestra, l’Orpheus Chamber Orchestra, l’Aspen Chamber Symphony, l’Helsinki Philharmonic, la NDR Radiophilharmonie Hannover Symphony Orchestra, l’Orchestra di Radio-France, l’Orchestra Bolshoi Theatre, l’Orchestra Nazionale del Belgio, la Mexico State Symphony, Orquestra Sinfonica de Estado de Sao Paolo, e le Melbourne e Queensland Symphonies, e ha suonato sotto la direzione di direttori come Sir Neville Marriner, Lorin Maazel, Vladimir Fedoseyev e Daniel Oren.
Milenkovich ha iniziato la sua carriera giovanissimo. Si è esibito per il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan ad un concerto di Natale a Washington, DC, all’età di 10 anni. L’anno seguente, ha suonato per Mikhail Gorbachev a Belgrado, in Serbia. All’età di 14 anni, ha suonato per Papa Giovanni Paolo II e all’età di 16 anni, Milenkovich ha tenuto il suo 1000° concerto a Monterrey, in Messico.
All’età di 17 anni, è stato il vincitore del Concorso Internazionale Young Young Concert (USA), nonché vincitore del Concorso Internazionale di Violino di Indianapolis (USA), della Queen Elisabeth Competition (Belgio), del Concorso di violino di Hannover (Germania), Concorso Tibor Varga (Svizzera), Concorso Rodolfo Lipizer (Italia), Concorso Paganini (Italia), Concorso Ludwig Spohr (Germania) e Concorso Yehudi Menuhin (Inghilterra). Milenkovich è anche il più giovane diplomato dell’Accademia di musica di Belgrado (Serbia) dove ha terminato gli studi di master a 19 anni e ha completato il programma di studi professionali presso la Juilliard School di New York, sotto la tutela della signora Dorothy DeLay.
Profondamente impegnato in cause umanitarie internazionali, nel 2002 Milenkovich ha ricevuto il premio “Lifting Up the World With Oneness Heart” per le sue attività umanitarie, consegnato personalmente dal guru Sri Chinmoy. Ha anche partecipato a numerosi concerti di gala sotto l’egida dell’UNESCO a Parigi con artisti come Placido Domingo, Lorin Maazel, Alexis Weissenberg e Sir Yehudi Menuhin, ed è stato attivo come Primo Ambasciatore durante le guerre balcaniche nei primi anni ’90.
Come musicista di vasti interessi stilistici, Milenkovich si è esibito con il cinque volte Grammy Nominee gruppo rock “Gorillaz”, in uno dei luoghi più famosi al mondo: l’Apollo Theater di Harlem, a New York. La performance acclamata dalla critica è stata presentata in diretta su MTV.
Le recenti collaborazioni includono esibizioni con il nominato Grammy Award, Edin Karamazov, nonché una collaborazione musicale con il chitarrista Vlatko Stefanovski e il suo trio, in cui Milenkovich ha esplorato il regno dell’improvvisazione e del violino acustico-elettrico.
La discografia di Milenkovich comprende quattro versioni commerciali dell’etichetta italiana Dynamic, con le Sonate complete di J. S. Bach e Partite per violino solo, la musica completa per violino solo di Nicolo Paganini Dynamic (2003), 24 Capricci, N. Paganini Recital e N. Paganini In cuor più non mi sento.
Ha anche pubblicato numerose registrazioni per l’etichetta jugoslava, PGP.
Il recente CD di Milenkovich include un disco di First Recording con il Manchester Music Festival del Piano Trio e Piano Quintet di Vittorio Giannini.
Milenkovich si è dedicato anche all’insegnamento; ha insegnato in collaborazione con Itzhak Perlman alla Juilliard School di New York City(NY), e al Perlman Music Program, prima di accettare la sua attuale posizione come professore associato di violino presso l’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign.

Milenkovic sul palco del teatro civico

Mentre arriva nell’atrio del teatro civico

Milenkovic saluta la numerose gente che lo sta aspettando

Milenkovic si intrattiene col pubblico

Milenkovic con alcuni abitanti del suo paese

Mentre firma autografi

Una curiosa posa

 

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