Il Tortonese Fedele si lamenta per le troppe cacche dei cani a Tortona e chiede di fare multe ai padroni

Direttore, nel salutarLa La prego di omettere il mio nome.

Nella stagione meno propizia per fare sport all’aperto, mi capita di frequentare piu’ assiduamente il centro di Tortona e le vie adiacenti.

Qualcosa e’ cambiato rispetto agli anni scorsi, in meglio, pero’ una citta’ come Tortona dovrebbe avere piu’ cura di se stessa nell’offrirsi al passeggio dei cittadini locali e di quelli che fortunatamente arrivano dalle citta’ vicine. Non che questo migliori un commercio che appare ancora in crisi, non che contribuisca, almeno per il momento, a far accendere le luci in quei negozi che hanno abbassato le serrande ma almeno darebbe come valore aggiunto un’immagine migliore con i marciapiedi ed i suoi portici puliti; un  tempo perfino difficili da passeggiare tanta erano le persone che “facevano la vasca”.

Saranno coincidenze, ma  sempre nel pomeriggio ed in giorni diversi non ho incontrato almeno un Vigile urbano che percorra a piedi  la via Emilia.  Senza fare paragoni con le citta’ vicine, proprio non e’ possibile organizzare un controllo piu’ puntuale?

Saranno coincidenze ma  percorrere i portici  con quattro o cinque escrementi di cani sparsi in giro non credo sia un  bel biglietto da visita.  Ma le sanzioni previste, tenuto conto che sono ormai anni che si parla di sensibilizzare le persone, sono applicate?   Sarebbe interessante conoscere il numero delle sanzioni applicate nel 2017; giusto per capire se l’attivita’ e’ svolta o meno.

Problemi piccoli per una comunita’, ma non e’ la sola, che ha ben altri criticita’  strutturali ma anche questi sono problemi per una citta’ che vive anche di commercio.

Se non sappiamo affrontare questi piccoli problemi  come possiamo pensare di affrontare i ben piu’ gravi problemi che gia’ sono da anni, l’ospedale su tutti, sui tavoli di chi amministra la citta’?

L’impressione personale e’ che si affrontino solo i problemi di facile soluzione, ma soprattutto che non turbino lo status quo, piuttosto che affrontare le criticita’ che senza essere strutturali possono pero’ procurare danni in campagna elettorale.

Cordiali saluti