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Tortonese di 56 anni muore all’improvviso passando dal sonno alla morte, ma nessuno se ne accorge. Lo scoprono i pompieri

Un triste episodio che si è verificato nel pomeriggio di lunedì 4 dicembre ripropone il tema della solitudine: siamo circondati da mezzi di comunicazione eppure, malgrado questo, c’è ancora qualcuno che muore tra le mura domestiche  e nessuno se ne accorge se non i vicini di casa, a distanza di giorni, quando sentono l’odore pazzesco del cadavere in putrefazione e danno l’allarme.

Non è un’invenzione: è accaduto nel pomeriggio di oggi, lunedì 4 dicembre, in un condominio in corso della Repubblica  48 a Tortona, negli anonimi palazzi che vedete nella fotografia.

Siamo al terzo piano e i vicini di casa sentono uno strano odore provenire dall’appartamento a fianco e danno l’allarme.

Sul posto arrivano i Vigili urbani di Tortona e subito dopo i Vigili del fuoco. Si scopre che in quella casa abita un uomo di 56 anni, da solo.

I Vigili lo chiamano ma nessuno risponde  e allora i pompieri entrano in azione: forzano una porta e quando la aprono vengono avvolti da un tanfo incredibile. I pompieri di si dirigono verso la camera da letto e trovano il cadavere dell’uomo, o almeno ciò che rimane, a bocconi sul letto.

L’uomo è deceduto probabilmente a causa di un infarto o un malore, chissà da quanti giorni e non ha fatto in tempo a chiamare i soccorsi.

Secondo quanto emerso il 56enne  viveva da solo e a quanto pare non aveva parenti o se li aveva non si sono preoccupati di lui.

Nessuno si è accorto della sua mancanza: questa è la triste realtà di una persona che è scomparsa senza lasciare traccia e senza che nessuno si preoccupasse della sua assenza.

Non sappiamo chi fosse, però sappiamo che questa è una triste storia di solitudine, quella di un uomo ancora giovane, di soli 56 anni, che ha lasciato questa società sempre connessa e condivisa, in punta di piedi e in perfetta solitudine.

Di fronte ad episodi come questo viene da chiedersi se abbiamo davvero degli amici, anche se virtuali, oppure se tutta questa tecnologia non ha fatto altro che isolarci ancora di più in noi stessi e se stare dietro ad un computer non inaridisca a tal punto i rapporti umani  trasformandoli in pura e semplice virtualità, facendoci perdere di vista la vera vicinanza delle persone.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Angelo Bottiroli   


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